Come vengono giudicati dall’esecutivo regionale i protocolli interni dell’Ausl di Piacenza riguardanti le dimissioni protette basati esclusivamente sui percorsi sanitari?
A porre il quesito è Valentina Stragliati (Lega) la quale stigmatizza come nei percorsi di dimissioni protette dell’Ausl di Piacenza vi sia un coinvolgimento tardivo del servizio sociale territoriale, mentre “sarebbe necessario agire congiuntamente in considerazione del fatto che l’assistente sociale, potendo valutare la situazione sociale (abitativa/economica/familiare) dell’utente è in grado di coniugare i bisogni sociali con quelli sanitari evidenziati dagli operatori sanitari”.
La mancanza di sinergia tra il servizio sanitario e quello sociale determina, per Stragliati, “diverse criticità che vanno da una mancata tempestiva attivazione a ritardi nella prescrizione di ausili o trattamenti fisioterapici che costringono a rivolgersi al privato con connessi costi da sostenersi”.
Replicando ai quesiti posti, l’assessore alla politiche per la Salute Raffaele Donini ha chiarito che le dimissioni protette “sono una sfida sempre più importante da vincere in maniera realmente integrata”. Donini ha ricordato che il percorso di revisione per ottenere un iter più omogeneo e integrato tra percorsi di lungo degenza/riabilitazione e abitazione/servizi domiciliari era partito prima del Covid e ora ha ripreso in maniera importante. “Nel 2022, continua l’assessore alla Salute, è stata creata la centrale operativa di continuità cure con un assistente sociale dedicato a questi percorsi. Nei primi mesi di quest’anno, poi, è stata effettuata un’integrazione della centrale per una migliore sinergia con i servizi offerti dal territorio.”
Lusinghieri per Donini i risultati già ottenuti anche se il percorso di integrazione deve essere ancora ultimato. “Nel 2023, conclude Donini, a fronte di 400 attivazioni nel primo trimestre, abbiamo riscontrato una sola mancata fornitura e 4 dimissioni non tempestivamente comunicate, mentre le consegne di materiale e ausili, fanno segnare una soglia di problemi al di sotto dell’uno per mille su 4mila consegne annue garantite”.
Valentina Stragliati si è dichiarata abbastanza soddisfatta delle risposte ottenute. “Bene il percorso intrapreso, bene soprattutto il coinvolgimento delle strutture del Comune di Piacenza e dei due distretti (Levante e Ponente) che possono garantire un livello assistenziale più puntuale rispetto alla conformazione del nostro territorio, ma le segnalazioni restano, quindi non mi rimane che auspicare una continuazione dell’iter intrapreso, magari con un potenziamento delle figure professionali chiamate a gestire questo delicato percorso”.
(Luca Boccaletti)
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