La comunicazione alle coppie che stanno effettuando trattamenti di procreazione medicalmente assistita (PMA) relativa al fatto che dal mese di dicembre 2017 i trattamenti per quelle che avessero già eseguito 3 cicli e per quelle nelle quali la donna abbia 43 o più anni non saranno più erogati a carico del servizio sanitario nazionale, costringendo tali coppie a sospendere un percorso lungo e molto delicato, è oggetto di una risoluzione presentata in Regione da consiglieri dei gruppi Pd, Misto-Mdp e Si, primo firmatario Mirco Bagnari (Pd).
Nei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) approvati nel gennaio 2017 – si legge nell’atto d’indirizzo – tutte le prestazioni del percorso di procreazione medicalmente assistita sono state inserite nel nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale e saranno erogate a carico del sistema sanitario nazionale, prevedendo l’aumento del limite d’età da 43 a 46 anni per le donne che intendono accedere al trattamento e l’aumento da 3 a 6 del numero massimo di cicli effettuabili nelle strutture sanitarie pubbliche.
Tuttavia – riportano i consiglieri – l’entrata in vigore delle disposizioni in materia di assistenza specialistica ambulatoriale è subordinata alla pubblicazione della definizione delle tariffe massime delle prestazioni da parte del Ministro della salute, da adottarsi di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni. Dunque – si sottolinea nella risoluzione – fino alla definizione delle tariffe restano in vigore i criteri individuati dalle singole Regioni, che, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, sono appunto quelli oggetto della comunicazione.
Da qui la richiesta alla Giunta regionale di “sollecitare il governo ad adottare quanto prima il decreto sulle tariffe di specialistica ambulatoriale per rendere operativi ed effettivi i nuovi LEA, consentendo alla Regione l’adozione immediata degli atti di propria competenza”.
Oltre a Bagnari hanno sottoscritto la risoluzione i consiglieri Luciana Serri, Enrico Campedelli, Marcella Zappaterra, Lia Montalti, Barbara Lori, Paolo Calvano, Massimo Iotti, Roberta Mori, Antonio Mumolo, Roberto Poli (Pd), Silvia Prodi (Misto-Mdp) e Yuri Torri (Si).
(Luca Govoni)