COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità Reggio. Bignami (Fi): rivedere organizzazione bandi e corsi per Ausl

Il consigliere di Forza Italia chiede che vengano rispettati i criteri di priorità di inserimento in graduatoria per i medici dell’Ausl di Reggio Emilia

Iniziative amministrative per rivedere l’organizzazione dei bandi di ammissione garantendo che le Ausl rispettino i criteri  convenzionali nazionali per la pubblicazione e l’organizzazione dei corsi. Lo chiede Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione alla Giunta “anche in considerazione del fatto che quasi tutte le aziende lamentano difficoltà nel reperire personale per i troppi anni di formazione medica post-laurea mal gestita”.

Il consigliere riporta nell’atto la segnalazione di alcune irregolarità in un  corso per l’idoneità all’attività di emergenza sanitaria territoriale organizzato dall’Ausl di Reggio Emilia, poi annullato. Fra le criticità, alcune relative alla modalità selettiva utilizzata e alla formulazione delle priorità di accesso, non conformi alle disposizioni. Per questo Bignami chiede all’esecutivo regionale se ritenga opportuno “illustrare le motivazioni inerenti all’assenza, fra i criteri di accesso nel bando del corso in questione, di quelli indicanti la priorità di inserimento in graduatoria ai medici già operanti nei servizi dell’azienda, delle aziende limitrofe e di altri professionisti”.

Secondo il consigliere “la Regione, oltre a centralizzare la didattica teorica dei corsi, avrebbe anche creato un’eccessiva centralizzazione dell’ammissione al corso, perdendo da un lato la capillarità e il rispetto delle priorità di accesso e dall’altro rendendo insufficiente il flusso di personale formato nei servizi di emergenza territoriale, già in sofferenza”. Per questo il capogruppo di Fi chiede anche se la Giunta non ritenga opportuno “garantire l’accesso ai corsi, azienda per azienda, eventualmente raggruppando le lezioni teoriche per area vasta e mantenendo la formazione pratica nelle singole realtà dove i medici operano già”.

Infine Bignami suggerisce di convocare un “Comitato Regionale della medicina generale per la formulazione di un accordo, che, nonostante sia previsto non risulta attuato dal servizio assistenza territoriale, relativo alle modalità di accesso e partecipazione al corso in questione come previsto dalle disposizioni”.

(Francesca Mezzadri)

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