Protagonista nella Commissione politiche per la salute, presieduta da Paolo Zoffoli, l’interrogazione di Gian Luca Sassi (Misto) sulla possibilità di estendere la prescrivibilità del farmaco ‘Entresto’ a tutti i cardiologi degli ospedali periferici dotati di un ambulatorio per lo scompenso cardiaco. Il consigliere ha spiegato che il medicinale “è indicato, in pazienti adulti, al trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica cronica e ha ridotto, in questi pazienti, la mortalità (a due anni) del 20 per cento”.
“In Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta- ha sottolineato il consigliere- dal maggio 2018 e in Veneto dallo scorso gennaio è stata estesa la potestà prescrittiva del farmaco ai medici geriatri ospedalieri, prima limitata ai cardiologi e agli internisti”. In Emilia-Romagna, ha proseguito, “sono ancora presenti limitazioni, relativamente alla prescrivibilità, per i cardiologi ospedalieri che operano negli ospedali periferici”, privando perciò i pazienti interessati di un “farmaco innovativo e potenzialmente salvavita”.
Il sottosegretario Giammaria Manghi ha risposto che la commissione regionale del Farmaco ha autorizzato alla prescrizione i centri ospedalieri dotati di un ambulatorio dedicato allo scompenso cardiaco, in grado di garantire con competenza e continuità il “follow-up” periodico dei pazienti. In tutta la Regione, ha ricordato inoltre, sono presenti centri autorizzati alla prescrizione del medicinale, che è stata estesa anche nell’ambito delle reti cardiologiche regionali: “I cardiologi che svolgono attività presso gli ambulatori dello scompenso situati in ‘ospedali periferici’ sono già stati abilitati alla prescrizione n accordo con il referente della rete”.
Sassi ha replicato che, in base a delle segnalazione ricevute, in alcuni casi l’abilitazione non sembra essere stata ancora accordata. Di qui l’impegno a una verifica più approfondita, anche se si è detto soddisfatto dei risultati ottenuti e rimarcati dalla risposta di Manghi.
(Nicoletta Pettinari)


