I rischi di una consistente diminuzione di medici entro i prossimi 5 anni, sia nel settore dei medici di famiglia sia in quello dei medici specialisti nelle strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale, denunciati dalla Federazione medici di medicina generale (Fimmg) e dal Sindacato dei medici dirigenti (Anaao) sono oggetto di un’interrogazione presentata in Regione da Giancarlo Tagliaferri (Fdi).
In relazione alle proiezioni elaborate – riporta il consigliere – si stima una diminuzione di 45mila medici di base nei prossimi 5 anni, che potrebbero salire a 80mila nei prossimi 10 anni, con un saldo negativo, in relazione ai nuovi ingressi, di 22mila unità. Il rischio sottolineato da Fimmg e Anaao – evidenzia il capogruppo – è che nei prossimi 5 anni ben 14 milioni di italiani restino senza il medico di famiglia. Più complesso, invece – precisa l’esponente di Fdi – fare previsioni sulla carenza di medici specialisti, in quanto per le nuove assunzioni occorre basarsi sui concorsi banditi dalle Regioni, alcune delle quali, con il blocco del turnover, parziale o totale, in ottemperanza del rispetto dei parametri si spesa, e il sistema vigente delle scuole di specializzazione, difficilmente riusciranno a garantire la copertura degli organici, specie per quanto riguarda pediatri, chirurghi, ginecologi e cardiologi.
Per quanto concerne l’Emilia-Romagna – sottolinea il consigliere piacentino – relativamente all’anno accademico 2016/2017 la Regione ha finanziato con 1,3 milioni di euro, in un percorso di collaborazione con i 4 atenei regionali, 52 contratti di formazione specialistica, privilegiando l’ambito dell’emergenza-urgenza.
Di qui l’iniziativa di Tagliaferri, che chiede alla Giunta “di riferire sulla situazione dei medici specialistici presso le strutture pubbliche della regione e di chiarire quanti fondi abbia previsto di investire in percorsi di formazione di medici specialisti, in accordo con gli atenei regionali, e in quali settori della medicina specialistica”.
(Luca Govoni)