Tutelare gli infermieri del sistema di emergenza-urgenza, a cui saranno assegnate maggiori responsabilità a seguito del riordino della sanità emiliano-romagnola.
A chiederlo è la Lega in un’interrogazione a firma di Daniele Marchetti (primo firmatario), Valentina Stragliati, Michele Facci e Fabio Bergamini.
“L’Ausl Romagna ha previsto un corso di formazione obbligatoria di 114 ore per gli operatori del 118, in particolare per gli infermieri che operano nei servizi di emergenza territoriale, un progetto che sembrerebbe nato per sopperire alla carenza cronica di medici e non per ragioni professionali”, spiegano i leghisti per i quali “già nel primo semestre del 2022 si registrava la mancanza del 40% di medici assunti su un totale di 855 personale medico previsto per i servizi di Emergenza Pre-Ospedaliera – 118 e di Pronto Soccorso ed è diffusa, tra tutto il personale infermieristico regionale, la preoccupazione di doversi assumere maggiori responsabilità, che fino ad oggi erano esclusiva dei medici, a fronte di nessuna tutela legale e nemmeno di nessun adeguamento salariale”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “quando prevede di presentare all’Assemblea il piano di riordino del sistema sanitario regionale e quante e quali Ausl hanno avviato corsi di formazione obbligatori per gli infermieri del comparto emergenza-urgenza”.
Poi ancora: “Il corso dell’Ausl Romagna in questione è propedeutico al riordino del sistema regionale della sanità? Verrà garantita una più adeguata tutela legale e un proporzionato incremento salariale per le maggiori responsabilità che verranno assegnate agli infermieri del sistema emergenza-urgenza?”.
(Luca Molinari)
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