COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Sensoli (M5s): “Adottare un Piano regionale delle cronicità”

La consigliera con un’interrogazione invita la Giunta a rafforzare i servizi sanitari per non lasciare soli Comuni e famiglie

Formulare e adottare un Piano regionale della cronicità, intervenire con programmi di azione e linee specifiche regionali e prevedere un ruolo specifico delle associazioni in questo ambito. Raffaella Sensoli (M5s) lo chiede al Governo regionale con un’interrogazione nella quale invita a rafforzare i servizi sanitari per quanto riguarda la gestione delle malattie croniche. “Negli ultimi anni- sottolinea la pentastellata- l’aumento del numero dei malati cronici sta creando un’emergenza per i sistemi sanitari”. Dalle cardiopatie al cancro, dal diabete ai disturbi mentali e alle malattie respiratorie, le malattie croniche sarebbero ormai “tra le cause più diffuse di sofferenza e morte” anche in Emilia-Romagna e sarebbe “ormai screditata la convinzione che la cronicità sia un problema dei ricchi”. Le malattie croniche in Europa- si legge nell’atto ispettivo- sono responsabili dell’86% di tutti i decessi e di una spesa di circa 700 miliardi di euro l’anno, mentre in Italia sono quasi 24 milioni le persone che sono affette da una o più malattie. Nel 2016 la Regione Emilia Romagna ha recepito il “Piano Nazionale Cronicità” con l’obiettivo di migliorare la tutela per le persone affette da malattie croniche, riducendone il peso sull’individuo, sulla sua famiglia e sul contesto sociale, e migliorando la qualità della vita.

Secondo la pentastellata però “nell’atto di recepimento manca una progettazione partecipata, non si riscontra un reale coinvolgimento e la raccolta di contributi degli operatori sanitari e dei distretti delle Ausl”. Per la consigliera M5s “il piano sociale e sanitario regionale non contiene una sezione dedicata alla cronicità, né rimanda ad uno specifico piano regionale della cronicità, che sembra non esistere”. “La precarizzazione contrattuale crescente e il contenimento del turn over negli organici- sottolinea- spesso portano a non investire nell’innovazione e nel lavoro di rete tra operatori di diverse aree, tra cui quella della cronicità, che rimangono piuttosto schiacciati sulla gestione delle situazioni emergenziali”.

Sensoli interroga dunque la Giunta per sapere “se non ritenga opportuno formulare ed adottare un Piano regionale della cronicità, che dia una programmazione seria ai servizi sanitari rafforzandoli ed evitando che le prestazioni relative alla cronicità vengano scaricate sul sociale mettendo in seria difficoltà Comuni e le famiglie”. Chiede inoltre se non intenda “intervenire con dei programmi di azione regionali e delle linee specifiche di intervento finalizzati all’attuazione e diffusione del Piano cronicità in tutte le aziende sanitarie regionali” e “se non ritenga opportuno prevedere un ruolo specifico delle associazioni e sedi e strumenti di confronto a livello regionale e aziendale nell’ambito delle azioni sulla cronicità”.

(Giulia Paltrinieri)

Sanità e welfare