Un programma che “continua a fare arrivare dai territori segnalazioni di scontentezza” e “manca di copertura finanziaria”, secondo le opposizioni; forse “non è il Pria dei sogni”, ma di sicuro è “un ottimo punto di partenza e siamo riusciti a dare una risposta alle associazioni”, rivendica la maggioranza.
La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, ha espresso questo pomeriggio parere favorevole al Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico (PRIA): obiettivi 2016-2018, con il sì del Pd e il voto contrario di Ln e M5s.
In apertura, i tecnici dell’assessorato hanno brevemente ripresentato i principi su cui si basa il Programma: una attenzione alle diagnosi precoci, che ha portato già nei Programmi precedenti a un abbassamento dell’età media del primo contatto con il Servizio sanitario nazionale, un protocollo diagnostico uniforme su tutto il territorio, l’importante lavoro con scuola, la standardizzazione, bisogni differenziati a seconda delle fascia di età e la possibilità di una risposta sanitaria o socio-assistenziale dopo la lettura del fabbisogno.
La seduta ha poi visto un confronto serrato tra consiglieri di maggioranza e minoranza.
Per Daniele Marchetti (Ln) “non c’è stato un gran accoglimento di tutte le proposte avanzate in udienza conoscitiva dalle associazioni dei familiari dei malati, se non per la rimozione del limite dei 30 anni per la fascia di età degli adulti. Nella fascia 0-6 anni non si parla mai di tecniche cognitive-comportamentali, anche se rappresentano alternative validissime: c’è tanto su cui lavorare”.
Secondo Marcella Zappaterra (Pd) “non è il Pria dei sogni, ma è decisamente un passo in avanti, a partire dall’impegno importante di accorciare i tempi di diagnosi. Di sicuro- rivendica- siamo riusciti a dare risposte alle associazioni, e continueremo a confrontarci con loro”.
Giulia Gibertoni (M5s) ribadisce di “continuare a raccogliere dai territori segnalazioni di scontentezza, c’è stato a un certo momento un disallineamento, bisogna prevedere dei confronti a breve termine con le associazioni non per monitorare il Pria ma per implementarlo: ora come ora dà l’impressione di distanza, di mancanza di cura istituzionale”.
Raffaella Sensoli (M5s) conferma che “a noi tutte le associazioni si sono rivolte lamentando carenze in questo Pria, ci risulta che le famiglie siano notevolmente insoddisfatte. Come se non bastasse, manca poi tutta la parte di copertura finanziaria”.
Alan Fabbri (Ln) riferisce che “le famiglie lamentano di non essere state ascoltate non solo dalla politica ma anche dai tecnici della Regione: l’udienza conoscitiva non è stata esaustiva, anche se l’impianto è stato migliorato, e questo Piano non ci convince, non abbiamo nemmeno idea di quanto andiamo a investire”.
Francesca Marchetti (Pd) invece rivendica come “il voto di oggi segni un punto di partenza, pur nella consapevolezza di tutte le criticità: il contatto con le associazioni è molto proficuo e le loro osservazioni sono state recepite. Di sicuro- sostiene la consigliera- bisogna riconoscere che è stata fissata una tempistica: con questo programma andiamo a definire le linee minime da garantire, e tutto ciò che può essere fatto in più sarà da incentivare anche con atti di questa commissione”.
Anche secondo Manuela Rontini (Pd) “non è il Pria dei sogni ma un ottimo punto di partenza su cui impostare il lavoro dei prossimi anni con chi quotidianamente vive con persone con il disturbo dello spettro autistico”. La consigliera si è poi concentrata sull’accorpamento nell’Ausl della Romagna tra neuropsichiatria e pediatria, escludendo quindi il dipartimento di Sanità mentale: “Questo Pria ricuce l’approccio sanitario e sociale al problema, non c’è il rischio con questa decisione dell’Asl di ricreare tale frattura al compimento del diciottesimo anno di età?”.
In conclusione, il presidente Zoffoli ha voluto ricordare che “il Pria non risponde a tutte le richieste, per questo motivo siamo qua per implementarlo: ci sono tanti passi in avanti che sono stati fatti, possiamo comunque migliorarlo e lo faremo insieme”. Secondo Zoffoli, “questo Programma risponde a molte delle richieste dei familiari, ma non è certo una cambiale in bianco, come presidente di commissione mi assumo l’impegno di verificarne l’applicazione”.
(jf)


