“Quanti sono i residenti in regione che sono stati contattati per i programmi di screening per la prevenzione di tumori, dal momento della loro riattivazione in seguito alla prima ondata della pandemia, quanti vi hanno preso parte e quali sono le evidenze di questa attività di diagnosi”.
Il consigliere di Fratelli d’Italia, Giancarlo Tagliaferri, lo chiede alla Giunta presentando un’interrogazione in cui ricorda, fra l’altro, che nel caso dei tumori, “tra il 1 gennaio 2014 e il 31 dicembre 2017, ogni anno fra i residenti in Friuli-Venezia Giulia ne sono stati diagnosticati in media 4.502 negli uomini (676 ogni 100 mila abitanti di sesso maschile) e 4.100 nelle donne (510 ogni 100 mila abitanti di sesso femminile)”. Utilizzando i dati dell’Osservatorio nazionale screening (Ons), Tagliaferri scrive che “nei primi cinque mesi del 2020 sono stati effettuati in Italia circa 1,4 milioni di esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo del 2019”. A questi dati aggiunge quelli del Bmj (British medical journal) da cui si evince “come ogni mese di ritardo nelle cure dei tumori, accumulato a causa della pandemia da Covid-19, può incrementare dal 6% al 13% il rischio relativo di mortalità rispetto a chi riceve il trattamento nei tempi ottimali”.
Il consigliere Fdi, pertanto, chiede alla Giunta i dati, anche in considerazione del fatto che oltre all’emergenza Coronavirus “esistono patologie che devono essere diagnosticate precocemente attraverso l’attività di prevenzione”.