COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Ugolini (Rete Civica): “La giunta faccia chiarezza sul futuro dei Cau”

Presentata un’interrogazione affinché si valuti il rischio per le Ausl e i professionisti di problematiche derivanti da successivo potenziale recupero di parte degli emolumenti corrisposti

La giunta faccia chiarezza sul futuro dei Centri di assistenza urgenza (Cau) alla luce della recente proroga del servizio deliberata dalla Regione. Lo chiede Rete Civica con un’interrogazione a prima firma di Elena Ugolini e sottoscritta da Marco Mastacchi.

“Il 24 marzo scorso -ha chiarito Ugolini- la Regione ha prorogato in via unilaterale l’attività al 31 dicembre 2025. Dalle dichiarazioni dell’assessore in commissione Sanità è emersa l’intenzione di ridefinire il futuro dei Cau ma ancora non è ancora chiaro l’effettivo aggravio sulla spesa derivante dall’implementazione del servizio. Ogni ulteriore proroga in questo campo aumenta lo stato di incertezza per l’intero sistema sanitario territoriale, ostacolando la possibilità di una progettazione seria e duratura che metta al centro la stabilità delle risorse umane e l’efficienza dei servizi”.

“Gli incarichi -ha aggiunto la consigliera- verranno prorogati in assenza di un accordo con le organizzazioni sindacali, passaggio vincolante per la corresponsione di emolumenti da parte della pubblica amministrazione. Stando all’ultima pubblicazione regionale degli ambiti carenti sarebbero conferibili incarichi per un totale di circa 303.264 ore di incarico (corrispondenti a 243 contratti a 24 ore settimanali). Le ore per tali attività verrebbero pagate, come lo scorso anno, quasi il doppio di quanto sono retribuite quelle di Continuità assistenziale (guardia medica) e a una tariffa superiore rispetto a quella prevista per l’attività nelle Case di comunità, secondo il nuovo Accordo collettivo nazionale 2024”.

Da qui l’atto ispettivo per chiedere all’esecutivo “di valutare il rischio, essendo intervenuto un successivo accordo collettivo nazionale, che gli emolumenti corrisposti in assenza di un accordo espongano le Ausl e i professionisti a problematiche di successivo potenziale recupero di parte degli emolumenti corrisposti”.

(Lucia Paci)

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