COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Zamboni (Europa Verde): “Programma di cura e assistenza dei malati con postumi da Covid”

Una risoluzione per impegnare la Regione a seguire chi, nonostante la guarigione, ha difficoltà a svolgere attività quotidiane: “Benefici per i pazienti e per la programmazione dei servizi sanitari”

Assistere chi è stato colpito da Covid e ne ha ancora i postumi. La Giunta predisponga “strategie di studio e programmi di cura e assistenza specifici destinati alla sorveglianza e alla cura delle persone con postumi da Covid, ponendo particolare attenzione ai risvolti anche psicologici in coloro che sono stati ricoverati o posti in isolamento e al persistere di sintomi a carico di vari apparati, prevenendone l’aggravarsi fino alla loro cronicizzazione”.

In una risoluzione, la consigliera Silvia Zamboni (Europa Verde) chiede l’impegno della Regione per intervenire con un programma di assistenza post Covid su chi si è ammalato e poi è guarito ma ha capacità limitate a svolgere le attività quotidiane, “per alleviare l’eventuale persistenza di sintomi e per prevenirne la cronicizzazione, che avrebbe ripercussioni negative sulla spesa sanitaria pubblica oltre che sulla qualità di vita dei pazienti”.

La capogruppo riporta diversi studi in corso in altre Regioni e in diversi Paesi e ricorda lo studio sulla qualità della vita post Covid in corso a Parma che coinvolge 1.500 persone dimesse dall’ospedale nel 2021 “le quali saranno seguite per tre anni con la collaborazione delle strutture cliniche dell’ospedale impegnate nel trattamento della malattia”. Conoscere il decorso post guarigione, afferma la consigliera, “rappresenta, in questa fase, un ambito di particolare interesse anche per le evidenti ricadute sulla programmazione delle risorse e dei servizi di cura e assistenza del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna in risposta alla sindrome long Covid”. Infine, Silvia Zamboni scrive che “interventi mirati in fase di prima manifestazione dei sintomi migliorerebbero la vita dei pazienti long Covid e consentirebbero di ricorrere a terapie e interventi meno impattanti sotto ogni aspetto”.

(Gianfranco Salvatori)

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