COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

Scuola Bologna. Festival “Uscire dal guscio”, Fi: “Tentativo di promuovere la teoria del gender”/ foto

Il consigliere Andrea Galli chiede la rimozione nel sito del festival dei contenuti inopportuni

È Andrea Galli di Forza Italia a criticare, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, il festival di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza “Uscire dal guscio”, promosso dalle associazioni Genitori rilassati, che si è svolto a fine maggio nei comuni bolognesi di Argelato, Castel Maggiore, Pieve di Cento e San Pietro in Casale.

“Uscire dal guscio”, si legge sul sito web della associazione Genitori rilassati, “si propone come un festival di letteratura per l’infanzia e come corso di formazione per insegnanti ed educatori di scuole di ogni ordine e grado”. Affronta temi, si evidenzia nel portale, “quali omofobia, violenza, identità di genere e valore della diversità”.

Un’iniziativa che potrebbe tradursi, spiega il consigliere forzista, “nell’ennesimo tentativo di introdurre nelle scuole, per vie indirette, la teoria del gender: la caratteristica di questi eventi sembra essere quella di accostare ad argomenti condivisibili (come la lotta all’omofobia e alla violenza o il superamento di stereotipi negativi che trova indubbiamente sempre tutti d’accordo) altri argomenti di carattere molto più ‘ideologico’, come per esempio la ‘fluidità di genere’, che vorrebbe mettere in discussione l’identità sessuale maschile e femminile”.

La partecipazione a tutte le attività extracurricolari, rimarca Galli, “è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni”. Il consigliere chiede quindi all’esecutivo regionale, tenuto conto che “il festival gode del sostegno della Regione Emilia-Romagna”, le ragioni della concessione del patrocinio all’iniziativa, se la manifestazione sia finanziata anche dal pubblico e se i genitori siano stati adeguatamente informati sulle attività svolte dalle scuole. Il forzista chiede anche la rimozione dei contenuti inopportuni dal sito del festival.

(Cristian Casali)

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