COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

SCUOLA. ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE, SÌ DELLA COMMISSIONE ALLA NUOVA PROGRAMMAZIONE

Il presidente della commissione Formazione e lavoro, Paruolo: “Utilizzare la formazione professionale anche al fine di attrarre investimenti”. Boschini, Prodi e Marchetti (Pd): “Porre particolare attenzione ai territori”. Pettazzoni (Ln): “Dare maggiore visibilità e pubblicità alle diversificate possibilità di offerta formativa”. Foti (Fdi-An): “La formazione professionale andrebbe ripensata, spesso i corsi rappresentano un’illusione al lavoro”

Assicurare l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, elevare le competenze generali delle persone, ampliarne le opportunità di acquisizione di una qualifica professionale, assicurarne il successo scolastico e formativo, anche contrastando la dispersione scolastica, e fornire una risposta coerente ai fabbisogni formativi e professionali dei territori. Queste le linee guida della ‘Programmazione triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale per gli anni scolastici 2016/17, 2017/18 e 2018/19’, documento licenziato oggi con parere positivo (sì di Pd e Sel, astensione di Ln e Fdi-An) dalla commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo. Per l’esame finale e l’eventuale via libera definitivo, il documento arriverà in Assemblea legislativa.

“La programmazione- hanno specificato i tecnici della Giunta in commissione- è finalizzata a valorizzare l’esperienza didattica e formativa e il potenziale strumentale di cui dispongono le istituzioni scolastiche e gli enti di formazione professionale accreditati, con l’obiettivo di attuare gradualmente sia il riordino degli ordinamenti dell’istruzione secondaria superiore sia l’avvio del sistema dell’Istruzione e formazione professionale (IeFP), in un quadro dell’offerta chiaro e stabile”. Rilevante, inoltre, “l’aspetto territoriale, che tenga conto- hanno sottolineato- delle differenti specificità e della vicinanza dell’offerta. Con particolare attenzione al mercato del lavoro, in un contesto di rafforzamento e miglioramento della qualità, attraverso la promozione dell’innovazione didattica e organizzativa. Tra gli obiettivi anche la continuità e il consolidamento dell’offerta, ponendo grande attenzione alle strutture, ai laboratori didattici, alla stabilità del personale e all’inclusione socio-educativa degli studenti”. I funzionari hanno concluso ricordando che “gli accordi sanciti in sede di Conferenza Stato-Regioni hanno individuato 22 figure professionali di riferimento nazionale per i sistemi regionali di IeFP rispetto alle quali sono correlate 25 qualifiche professionali regionali omologhe che ne rappresentano una contestualizzazione rispondente ai fabbisogni professionali del territorio”.

Nel suo intervento, Giuseppe Boschini (Pd) ha sottolineato “la rilevanza di un programma rivolto a quelle fasce che restano maggiormente ai margini”, parlando di “un’opportunità di integrazione sociale e lavorativa” ancorata “al sistema produttivo territoriale”. Silvia Prodi e Francesca Marchetti, consigliere Pd, hanno rilevato la necessità, nella programmazione, di “coinvolgere il territorio”, prevedendo “verifiche periodiche sull’offerta, al fine del raggiungimento degli obiettivi”. Inoltre, Prodi ha posto particolare attenzione al tema dell’economia circolare.

Marco Pettazzoni (Ln) ha chiesto di “dare maggiore visibilità e pubblicità, nel territorio, alle diversificate possibilità di offerta formativa”, con particolare attenzione “alle persone adulte che hanno perso il lavoro”.

Per Tommaso Foti (Fdi-An), “la formazione professionale andrebbe ripensata”, rilevando che “spesso i corsi rappresentano un’illusione al lavoro”. Il consigliere ha inoltre rimarcato “l’assenza di dati importanti nell’esposizione della relazione”, quali “il numero di enti accreditati, il numero di quelli finanziati, la dispersione nei singoli corsi e la presenza di stranieri”.   

Al termine del dibattito, il presidente Paruolo, chiedendo specificazioni sull’iter attuativo del programma, ha posto l’attenzione sul tema dell’interconnessione tra sistema formativo e sistema produttivo, rilevando la necessità “di utilizzare la formazione professionale anche al fine di attrarre investimenti sul territorio”.

In conclusione, i funzionari della Giunta hanno ribadito che “i percorsi sono indirizzati ai giovani nella fascia 15-17anni”. Sull’iter di attuazione del provvedimento, hanno riferito che “il lunedì successivo al passaggio in Assemblea verrà avviata la selezione degli enti”. Ricordando, infine, che “i dati dettagliati sulla formazione professionale possono essere reperiti nella documentazione collegata alla clausola valutativa”.

(cr)

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