Un racconto a due voci che ha come nucleo centrale l’Unione europea. Ideato e diretto da Alessandro Argnani, scritto da Laura Orlandini, lo spettacolo “L’Europa non cade dal cielo. Cronistoria sentimentale di un sogno, di un’idea, di un progetto” è andato in scena in un contesto molto particolare: l’aula dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
“I ragazzi di oggi non conoscono il lungo e a volte travagliato percorso che ha portato alla nascita dell’Unione Europea, che, come giustamente riporta il titolo di questo spettacolo, oltre a essere stato un’idea e un progetto è stato soprattutto un sogno” commenta il presidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri. “Le porte dell’Assemblea legislativa sono sempre aperte ai più giovani, perché è in mano loro che lasceremo la nostra democrazia. Sono molto contento dell’occasione di oggi, che ha permesso a tanti ragazzi di interrogarsi sul futuro dell’Europa che poi è il loro futuro”. Presenti all’incontro anche la consigliera Eleonora Proni nonché i consiglieri Giovanni Gordini e Niccolò Bosi.
Lo spettacolo
Due giovani attori ravennati, Camilla Berardi e Massimo Giordani, ripercorrono la storia d’Europa dagli esordi ai giorni nostri: una narrazione corredata da immagini e musica legate ai diversi periodi della storia dell’Unione europea. Un racconto delle vicende, dei miti, della musica e degli ideali vissuti da generazioni di giovani in tutta Europa, dalla tragedia di Marcinelle alla primavera di Praga, dalla caduta del muro alla guerra nei Balcani.
Lo spettacolo, a firma Ravenna Teatro/Albe, dal suo debutto a fine 2023 è stato presentato in diverse città. Realizzato nell’ambito del progetto EuRoPe LIVE presentato dal Comune di Ravenna, ente ospitante del Centro Europe Direct della Romagna, è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna. La rappresentanza in Italia della Commissione Europea ha concesso il proprio patrocinio alla produzione teatrale, attestandone la sua rilevanza istituzionale, e lo ha promosso ai centri della rete Europe Direct. Infatti, all’organizzazione dell’evento ha contribuito Europe Direct Emilia-Romagna.
“Cos’è l’Europa, e cosa è stata, per generazioni di giovani che l’hanno attraversata e vissuta? – si chiede Laura Orlandini, autrice del testo -. Abbiamo voluto provare a raccontare l’integrazione europea attraverso la vita delle persone: un decennio alla volta, un percorso di avvicinamento e di contraddizioni, di culture condivise e di conflitti, di grandi trasformazioni economiche e sociali. Cercando di raccontarne anche le spaccature, i nodi dolenti e quelle reti di scambio formate dalle persone in movimento, dalle idee in circolo, dalle necessità della vita e dai sogni di cambiamento. Partendo dalle origini, nella spinta ideale sorta fra le macerie della guerra fino all’oggi carico di interrogativi. Tutto osservato attraverso gli occhi di due ventenni, simbolo della generazione che sempre è protagonista più viva della storia”.
Testo di Laura Orlandini, con consulenza storica di Michele Marchi e Lucrezia Ranieri. Consulenza musicale Alessandro Luparini e Roberto Magnani, video Alessandro Penta, aiuto regia Alice Cottifogli.
Il dibattito con gli studenti
Al termine dello spettacolo ai partecipanti è stata data la possibilità di discutere di Europa con gli attori e Voleak Rossi, della Gioventù Federalista Europea. Tante le domande delle ragazze e dei ragazzi delle due scuole presenti, l’Istituto Laura Bassi di Bologna e l’istituto Camillo Morigia di Ravenna. Visibilmente emozionati, nei ragazzi la performance teatrale ha suscitato in loro interesse e curiosità per l’Unione europea. E così Davide e Maicol vogliono sapere perché ci siano da un lato tanti nuovi Stati, Albania e Ucraina in testa, che vogliono entrare in Europa e dall’altro i tempi siano molto lunghi. A ruota, Sara ha chiesto spiegazioni su cosa sia il trattato di Schengen sulle frontiere e Monia quali sia stata la location dove lo spettacolo ha suscitato più interesse e emozioni, in primo luogo negli autori.
“Ci sono molti Stati che vogliono entrare nella Unione Europea perché è uno spazio in cui si difende la libertà e si tutelano i diritti umani. Ci vogliono molti anni per aderire perché si fanno molte verifiche e molti controlli”, ha risposto Rossi. E il luogo più bello dove è stato messo in scena “L’Europa non cade dal cielo”? “In ogni città d’Italia dove lo abbiamo rappresentato e ora vogliamo andare all’estero”, spiegano sorridendo gli attori.
Proprio lo spettacolo è stato il protagonista dell’ultima parola dei docenti che hanno accompagnato i loro studenti: “In queste scene abbiamo rivissuto la vita nostra, dei nostri genitori e dei nostri nonni: abbiamo visto le nostre speranze degli anni ’80 e ’90 e le delusioni di oggi”.


