Istituire un tavolo regionale permanente sui Bisogni Educativi Speciali e sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, con la partecipazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, degli enti locali, delle AUSL, delle famiglie e delle scuole. A chiederlo con una risoluzione è il consigliere Nicola Marcello (FdI), per garantire una reale inclusione scolastica.
“In Emilia-Romagna, secondo i dati dell’ISTAT e dell’Ufficio Scolastico Regionale, la presenza di studenti con Bisogni Educativi Speciali o Disturbi Specifici dell’Apprendimento risulta significativamente più elevata rispetto alla media nazionale, con una maggiore incidenza nelle scuole secondarie, sia di primo che di secondo grado. Questo aumento – sottolinea il consigliere – è legato non solo a un aggravarsi delle condizioni socio-cognitive, ma anche da una maggiore sensibilità di famiglie e docenti, e a un’attenzione crescente verso la diversità degli stili di apprendimento. Per garantire una reale inclusione scolastica – continua – servono risorse adeguate, strumenti concreti, personale formato, collaborazione tra istituzioni e tempi rapidi nella diagnosi. Tutti elementi che, purtroppo, variano molto da zona a zona. Spesso le scuole si ritrovano da sole a gestire situazioni sempre più complesse, con carichi burocratici rilevanti legati alla stesura del Piano didattico personalizzato, e famiglie costrette a ricorrere a servizi privati per ottenere diagnosi rapide, creando disuguaglianze evidenti”.
Marcello spiega che la Regione Emilia-Romagna ha introdotto diversi strumenti operativi per sostenere gli alunni con BES e DSA, ma che persistono ancora forti criticità, pertanto impegna la Giunta “a istituire un Tavolo regionale permanente sui BES e DSA, con la partecipazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, degli enti locali, delle AUSL, delle famiglie e delle scuole, ad aggiornare e rafforzare le linee guida regionali sulla presa in carico didattica e sociosanitaria, a garantire pari accesso su tutto il territorio, a prevedere fondi regionali dedicati per scuole che attivano progetti inclusivi e a promuovere la formazione continua e obbligatoria per tutti i docenti”.
(Giorgia Tisselli)


