COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

Scuola Montevecchi (Gruppo Indipendente): “No alle carriere alias, non consentite dalla legge”

Per il consigliere sono un escamotage frutto della teoria gender. La giunta invitata a intervenire sul ministero dell’Istruzione per rimuovere l’illecito

“Intervenire sul ministero dell’Istruzione affinché prenda posizione e faccia la dovuta chiarezza, emanando una circolare ministeriale che indichi alle scuole di rispettare la legge e di fermare il vero e proprio abuso delle ‘carriere alias’”.

È l’esortazione che Matteo Montevecchi (Gruppo Indipendente) rivolge alla giunta regionale sul tema delle ‘carriere alias’ scolastiche dopo che il Ministro all’Istruzione non ha dato seguito ad alcuna segnalazione proveniente dallo stesso consigliere, “disattentendo completamente le promesse elettorali del suo partito unitamente alle richieste provenienti dall’Associazione ‘Pro vita & famiglia’ in merito allo stop delle ‘carriere alias’ nelle scuole”. Per l’esponente del Gruppo Indipendente “non esiste alcun fondamento giuridico che consenta alle scuole di nominare gli alunni in base al genere da loro scelto. A oggi i dati anagrafici possono essere modificati solo attraverso apposita sentenza da parte di un tribunale”.

Per Montevecchi, l’amministrazione scolastica “non ha alcun potere di modifica del nome o dell’identità dello studente (o di aggiunta di un nome o di una identità), nemmeno in riferimento al solo ambito scolastico. Una pratica sempre più abusata e che consiste nel concedere agli studenti che ne facciano espressa richiesta, anche attraverso i propri genitori la cosiddetta ‘carriera alias’ per assecondare chi abbia la percezione di sé quale persona con una presunta identità diversa da quella biologica”.

L’esecutivo regionale viene poi ulteriormente sollecitato per “richiedere agli istituti scolastici emiliano-romagnoli che aderiscono alle ‘carriera alias’ di annullarne/disapplicarne il regolamento e per intervenire con direttive regionali contro la diffusione nelle scuole di tale strumento e degli eventuali progetti educativi ad essa connessi, ispirati all’ideologia gender”.

Rispondendo alle sollecitazioni poste, il sottosegretario alla presidenza della giunta Davide Baruffi è stato particolarmente netto: “Potrei rispondere seccamente con tre no alle sue sollecitazioni ma, volendo dettagliare meglio, chiarisco che il Ministro all’Istruzione Valditara non ha certo bisogno dei nostri suggerimenti per sbagliare e secondo noi si è comportato correttamente nel non intervenire sull’istituzione scolastica. La Regione, analogamente, non interverrà sulle scuole del territorio non solo per garantire ma al contrario per garantire e tutelare l’autonomia scolastica in essere da 24 anni. Evitando di esprimermi sul rispetto del programma del partito politico del Ministro Valditara, che non è il nostro, sottolinea come la Regione Emilia-Romagna sia invece determinata ad agire contro ogni forma di discriminazione e, nel rispetto di tutte le opinioni, a garantire a ogni soggetto il diritto alla propria determinazione”.

Matteo Montevecchi si è dichiarato completamente insoddisfatto delle risposte ottenute. “Questa è un’interpretazione anarchica della legge, poichè l’attribuzione di una carriera alias non rientra nell’autonomia scolastica che, come istituzione, deve attenersi alle generalità ufficiali degli alunni, mentre le istituzioni dovrebbero agire per far rispettare le leggi e non agire secondo ideologie di parte”.

(Luca Boccaletti)

Scuola giovani e cultura