La Giunta regionale ha già definito le procedure indispensabili alla piena applicazione della legge sulla prevenzione vaccinale?
Lo chiede Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione, dove sollecita l’esecutivo regionale a evitare “l’individuazione di iter burocratici che, violando il diritto alla privacy, diventino fonte di contenziosi giuridici, destinati fatalmente a rendere difficile l’applicazione di una disposizione di legge meritoria”. “Appare dunque indifferibile – commenta il consigliere – assumere una decisione che individui le modalità più semplici da seguire negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 e che, al contempo, applichi correttamente la legge 119/2017 in materia di obbligo vaccinale”.
“Il 16 agosto scorso – ricorda il consigliere – il ministero dell’Istruzione ha diramato la circolare applicativa per l’attuazione del decreto-legge sulla prevenzione vaccinale. Per l’anno scolastico 2017/2018, le famiglie dovranno presentare entro il 10 settembre la documentazione alle scuole dell’infanzia ed entro il 31 ottobre alla scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Entro 10 giorni da queste scadenze – aggiunge – il dirigente scolastico dovrà segnalare alla Asl competente l’eventuale mancata presentazione della documentazione da parte dei genitori inadempienti. Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, – spiega – si tratta di tempistiche che sarà molto complicato definire entro le date di inizio delle lezioni e che provocheranno inevitabili disservizi legati alla gestione delle liste d’attesa”.
La legge – a parere di Foti – “introduce una procedura inutilmente macchinosa e trasferisce alle scuole il carico burocratico più pesante”, poiché, una volta a regime, sulle scuole ricadrà l’onere di acquisire la documentazione relativa all’assolvimento dell’obbligo vaccinale e di segnalare alle Asl la sua eventuale mancata presentazione. Tuttavia – evidenzia – per due anni, fino all’anno scolastico 2019/2020, non potranno essere le segreterie delle scuole a inviare direttamente alle Asl gli elenchi delle situazioni vaccinali degli iscritti, salvo accordo con la Regione e acquisito il parere favorevole del Garante della privacy”.
“L’Ufficio scolastico regionale, per superare questa situazione di stallo, – rileva infine l’esponente di Fdi-An – avrebbe proposto l’invio diretto delle certificazioni dalle Asl agli indirizzi delle famiglie dei minori, modalità rapidamente realizzabile e coerente con la necessaria riservatezza dei dati personali: sarebbe quindi competenza delle Asl verificare la situazione vaccinale dei minori, inviare la certificazione alle famiglie che, poi, dovrebbero consegnarla alle segreterie delle scuole. Solo così i presidi sarebbero in grado di segnalare rapidamente i genitori inadempienti”.
(Antonella Celletti)