COMUNICATO
Scuola giovani e cultura

Scuola Piacenza. Rancan (Ln): “Le iscrizioni alla Dante-Carducci non rispondono ai criteri richiesti”

Il consigliere chiede alla giunta di intervenire organizzando degli incontri tra dirigente scolastico e famiglie coinvolte, “non avvisate con anticipo”

Risolvere il problema delle iscrizioni all’istituto scolastico di Piacenza Dante-Carducci e sollecitare colloqui con i genitori. Questo al centro dell’interrogazione presentata alla giunta regionale da Matteo Rancan, Lega Nord. “La scuola secondaria di primo grado Dante-Carducci -spiega il consigliere- lo scorso 25 agosto ha comunicato sul proprio sito la composizione delle classi del primo anno, che per i genitori, però, non corrispondono alle opzioni da loro indicate nell’iscrizione online, soprattutto per quanto riguarda la scelta della seconda lingua straniera, al tempo scuola e alla sede (visto che l’istituto ha più sedi)”.

Il consigliere, inoltre, spiega come “la comunicazione della formazione delle classi di questo istituto è avvenuta tardivamente rispetto alle altre scuole di Piacenza, che hanno provveduto alla pubblicazione intorno alle metà di luglio, permettendo così alle famiglie non soddisfatte di valutare uno spostamento in un’altra scuola. La scelta della seconda lingua -aggiunge Rancan- e del tempo scuola è espressamente richiesta dal Ministero dell’Istruzione alle famiglie, quindi è improprio che vengano trascurate e che si proceda per sorteggio o a discrezione della scuola stessa”. In più, secondo il leghista, “dalla fase di iscrizione online avvenuta a febbraio scorso, alla data di pubblicazione della composizione delle classi (fine agosto) ci sarebbe stato tutto il tempo per comunicare eventuali criticità”.

Per questo, il consigliere interroga la giunta per sapere quali azioni intenda intraprendere per “conoscere le motivazioni per cui l’istituto non abbia avvisato con anticipo le famiglie degli studenti sulle problematiche di natura organizzativa che non hanno permesso l’avverarsi delle richieste avanzate dai genitori e se intenda -conclude Rancan- tramite l’Ufficio scolastico regionale, sollecitare l’istituto riguardo all’opportunità di avviare colloqui di chiarimento con le famiglie e valutare una riorganizzazione delle classi”.

(Margherita Giacchi)

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