Fare chiarezza sul questionario recentemente proposto agli studenti del liceo scientifico Serpieri di Viserba, in provincia di Rimini.
A chiederlo è Matteo Montevecchi (Lega) che ricorda come “al Liceo scientifico Serpieri di Viserba sono stati attaccati alle porte di tutte le aule scolastiche (anche degli alunni minorenni) dei QR code che riconducono ad un questionario di un’insegnante per la sua sua tesi di laurea in psicologia. Il questionario si trova anche sul sito del liceo tra le comunicazioni e dichiara in premessa che l’esplorazione è rivolta agli studenti del Serpieri dai 13 ai 20 anni, salvo poi nella domanda iniziale chiedere se si è maggiorenni: a chi dichiara no, non viene consentito di accedere alle domande; a chi dichiara sì, viene consentito di andare avanti senza alcun tipo di controllo anagrafico”.
Il leghista sottolinea che “come riportato sulla stampa locale dal comitato delle mamma e dei papà “Rete per la scuola”, il suddetto questionario “introduce lo studente in un crescendo di assurdità, a partire dalla dichiarazione del genere tra cui compare un’opzione X, ben poco spiegabile scientificamente, frequenza e fine del guardare video pornografici, quali sostanze liquide escono dagli organi sessuali, domande sulle fantasie erotiche e sul desiderio sessuale per poi entrare ancor più nell’intimo, chiedendo la propria percezione nell’atto sessuale, sui gusti sessuali. Da cornice al tutto, domande formulate eliminando il genere con l’uso dell’asterisco come lettera finale”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta di fare chiarezza.
(Luca Molinari)
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