COMUNICATO
Ambiente e territorio

Servizio idrico. Pd: consentire scelta dell’abitazione in cui usufruire della fascia agevolata

Paruolo e Costi chiedono poi all’esecutivo “di sollecitare Atersir e i Consigli d’ambito locale perché prendano in considerazione l’adozione di misure di attenzione nei confronti di studenti (ed eventualmente anche lavoratori) fuori-sede quali quelle adottate a Bologna fino al 2018 oppure quella attualmente in vigore a Reggio Emilia”

“Consentire a ogni utente di scegliere in quale abitazione usufruire della fascia agevolata del servizio idrico”. A chiedere al governo regionale di intervenire, con una risoluzione, sono Giuseppe Paruolo e Palma Costi del Partito democratico.

I due consiglieri chiedono poi all’esecutivo regionale “di sollecitare Atersir, che a sua volta dovrà interpellare i Consigli d’ambito locali e i gestori dei servizi idrici, affinché venga prevista da subito la possibilità per gli utenti residenti di scegliere di attivare l’applicazione della tariffa per utenza domestica non residente, quale minima salvaguardia rispetto ad alcune situazioni di particolare iniquità consentite dall’attuale struttura tariffaria”.

A livello regionale, si legge nell’atto, “la governance per la tariffazione per il servizio idrico integrato spetta all’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir)”. Fra gli organi di Atersir, si sottolinea nella risoluzione, “c’è il Consiglio locale, al quale spettano le funzioni di secondo livello con riferimento al territorio provinciale o metropolitano, e in particolare l’articolazione tariffaria”.

Nel 2018, spiegano Paruolo e Costi, “il Consiglio locale di Bologna ha previsto la quota tariffaria agevolata pro-capite per i soli residenti”. Questa tipologia tariffaria, proseguono, “è in generale adottata anche nel resto del territorio regionale, con qualche differenza nel numero e nell’articolazione delle fasce di consumo (per i residenti le fasce sono normalmente definite col criterio pro-capite)”. Si tenga poi conto, sottolineano i due consiglieri, “che, qualora il gestore non disponga del dato anagrafico del numero dei residenti nell’abitazione, si adotti un approccio forfettario che suppone che gli abitanti siano tre (lo stesso approccio viene adottato nei confronti dei non residenti)”.

Il massimo della mancanza di equità con la tariffazione attualmente in vigore, sottolineano quindi i due dem, “lo si raggiunge nel caso particolare in cui l’utenza sia intestata ad una sola persona residente, qualora essa abiti insieme ad altre persone domiciliate ma non residenti (è il caso, ad esempio, di un gruppo di studenti o lavoratori fuori sede, in cui uno di essi sia residente e gli altri no); in questo caso viene applicata la tariffazione ad uso domestico residente con le fasce pro-capite previste per un single, che ovviamente nel caso in cui ad abitarci siano diverse persone comportano ovvi sforamenti facendo finire l’utenza nella fascia ‘eccedenza 2’, che comporta una fortissima penalizzazione”.

“Mentre si lavora per giungere il più rapidamente possibile a un sistema che preveda le fasce pro-capite di consumo basate sui domiciliati, e dunque la possibilità di scegliere in quale unità abitativa usufruire delle agevolazioni sulla tariffa idrica (e non necessariamente dove si è residenti), non si vede perché- proseguono i consiglieri- non si possa dare continuità, sul territorio regionale, a sperimentazioni avanzate che prevedano agevolazioni nei confronti di studenti e lavoratori fuori-sede, come a Reggio Emilia (e fino al 2018 anche a Bologna)”.

Per questo, Paruolo e Costi chiedono poi all’esecutivo “di sollecitare Atersir e i Consigli d’ambito locale perché prendano in considerazione l’adozione di misure di attenzione nei confronti di studenti (ed eventualmente anche lavoratori) fuori-sede quali quelle adottate a Bologna fino al 2018 (basata su un pro-capite effettivo anche per i fuori-sede) oppure quella attualmente in vigore a Reggio Emilia (con l’agevolazione per i residenti riconosciuta in modo forfettario anche agli studenti fuori-sede)”.

(Cristian Casali)

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