Sì ai treni gratuiti per le forze armate, ma con capitolo di spesa a carico dello Stato, e sì all’operazione “Strade sicure” (militari che presidiano obiettivi di particolare rilievo, ndr) allargata al comparto ferroviario. E’ l’obiettivo di due distinte risoluzioni presentate per il Pd dalla prima firmataria Luciana Serri e per la Lega dal primo firmatario Marco Pettazzoni, anche se nella votazione per parti separate il testo del Carroccio è stato bocciato nella parte iniziale, che suggeriva alla giunta di valutare protocolli di intesa simili a quelli della Lombardia dove il trasporto ferroviario gratuito è stato esteso ai militari oltre che alle forze dell’ordine, con un investimento di circa sei milioni di euro a carico della Regione. E’ stato Gianluigi Molinari per i dem a invitare alla cautela, sia perché il potere di intervento dei militari non è normato a sufficienza, sia perché “se facessimo una verifica di spesa” su una proporzione di 4-5 milioni di euro investiti dall’Emilia-Romagna (che ha meno popolazione della Lombardia) “probabilmente potremmo permetterci un centinaio di agenti Polfer in più”.
Il testo dei democratici, approvato integralmente (la votazione per parti separate di entrambi i testi era stata chiesta da Gianluca Sassi del gruppo Misto, d’accordo sulla gratuità dei viaggi ai militari, non sul loro intervento “perché non siamo in guerra”), specifica quindi che sia “lo Stato a farsi carico delle necessarie coperture” per l’eventuale gratuità del trasporto pubblico ai militari. Pettazzoni, nell’annunciare l’astensione della Lega sul punto specifico, ha parlato di “richiesta pretestuosa, il vostro leit motiv dal 4 marzo scorso”. Sempre per i dem Serri ha ricordato che dal 2014 la Regione “favorisce l’accesso gratuito delle forze dell’ordine” al trasporto pubblico per aumentare la percezione di sicurezza e ha ribadito che la legislazione nazionale assegna allo Stato “la potestà di garantire la sicurezza sui mezzi pubblici”.
D’accordo con la risoluzione anche il sovranista Michele Facci (“Opportunità da cogliere, anche il semplice danneggiamento ha dei costi sociali”) e Giancarlo Tagliaferri di Fdi (“Azioni condivisibili, a meno di non voler vedere i problemi che ci sono”).
Pollice verso invece da sinistra. Silvia Prodi (Misto-Mdp) dice no “a una visione totalmente securitaria, aumentare gli agenti Polfer invece di tagliarli e pulire i treni e aumentarli, ve lo dice una pendolare”. Per Igor Taruffi di Sinistra italiana “non è un bel paese quello che chiede sempre ai militari di risolvere i problemi. E’ allarmante questo continuo riferimento all’esercito”.
(Marco Sacchetti)


