COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Sicurezza. Fratelli d’Italia: “Consentire a Forze dell’Ordine e Forze Armate di viaggiare gratis sui mezzi pubblici”

Con una risoluzione in commissione Bilancio, i consiglieri di FdI chiedono che sia adottato un protocollo d’intesa sul modello di quanto fatto già da altre Regioni. La proposta è stata respinta dalla maggioranza: “La questione coinvolge in primo luogo il governo”

Adottare un protocollo d’intesa per consentire agli appartenenti alle Forze dell’Ordine e alle Forze Armate, anche fuori servizio, di poter circolare gratuitamente sui mezzi di trasporto pubblico regionali. È quanto chiedono con una risoluzione in commissione Bilancio, presieduta da Annalisa Arletti, il consigliere di Fratelli d’Italia Ferdinando Pulitanò (primo firmatario) e i colleghi di partito Arletti, Sassone, Marcello, Evangelisti, Ferrero, Tagliaferri, Bocchi, Pestelli, Gianella, Aragona (cofirmatari).

“Nel 2024 – ricorda Pulitanò – sono state 88 le aggressioni ai danni del personale ferroviario, una ogni quattro giorni. E sono in aumento anche gli episodi criminosi sui mezzi del trasporto pubblico locale: 150 episodi solo nella tratta Vignola-Bologna nel corso del 2024. Episodi che sono una vera emergenza alla quale occorre trovare soluzioni e risposte”.

Un modo, spiegano da FdI, “per contribuire in maniera significativo alla tutela dell’ordine pubblico a bordo dei mezzi di trasporto regionali”, secondo modelli adottati anche in altre regioni d’Italia, come Lombardia, Piemonte e Campania.

Secondo i consiglieri, il protocollo deve prevedere anche “misure aggiuntive quali agevolazioni tariffarie per altre categorie impegnate nella sicurezza pubblica come militari e Vigili del fuoco”; di conseguenza, l’impegno richiesto alla giunta è anche quello di “stanziare le risorse necessarie a coprire i costi” prevedendo nel contempo che “gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e alle Forze Armate si impegnino, durante l’utilizzo dei mezzi, a presentarsi al personale di bordo contribuendo al controllo e alla sicurezza”.

Insostenibile la richiesta secondo Paolo Trande (AVS). “I numeri sono sicuramente gravi ma l’idea di sicurezza che passa potenzialmente attraverso le divise non la condividiamo come forza politica. Ci chiediamo, nel merito, perché nel documento non vi sia evidenza dei risultati conseguiti nelle altre regioni, dei costi sostenuti e, soprattutto, perché non si chiedano risorse anche al governo nazionale”.

In risposta a Trande, Alessandro Aragona (FdI) ribadisce che “è necessario rimettere al centro il tema della sicurezza, e ora si comprende perché tale tema sia stato così poco valorizzato nelle linee di mandato della maggioranza. Le regioni dove vige il protocollo hanno ottenuto ottimi risultati, in questa regione invece è mancata la solerzia sia in fatto di sicurezza che in fatto di politiche del welfare per le Forze dell’ordine”.

Luca Sabattini (Pd) sostiene che “serve riportare il dibattito sul piano nazionale”. “Anche per l’estensione della gratuità alle Forze Armate sarebbe più opportuno l’intervento da parte dello Stato che chiarisse le funzioni in tema di sicurezza, senza gravare sui bilanci regionali, in considerazione della tematica di rilevanza nazionale”.

Simona Larghetti (AVS) ha definito il documento “ideologico e propagandistico. Il tema di una giusta ed equa retribuzione è in capo al Ministero e ricordo che l’ultimo aumento contrattuale per le Forze dell’ordine è stato del 6% rispetto a un’inflazione del +17%”.

Per Tommaso Fiazza (Lega) si tratta di una questione di “volontà politica”. “Vedo che quando ci sono proposte che riguardano la sicurezza si va sempre a sindacare sulla responsabilità del governo nazionale trovando appigli per non stanziare risorse regionali”.

Per Simona Lembi (Pd) “non si può ragionare in una logica di mancia. C’è una questione che attiene al riconoscimento, anche economico, delle professioni”.

La risoluzione ha ricevuto i voti favorevoli delle forze di minoranza presenti in commissione e i voti contrari delle forze di maggioranza. Il documento non è stato approvato.

(Brigida Miranda)

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