Sociale. Sassuolo, Giunta: incostituzionale scelta Comune di multare chi chiede l’elemosina

Caso unico in Regione e in totale contrasto tanto con il Codice penale vigente, quanto con la Costituzione. Ad affermarlo è Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, che, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata delle consigliere Giulia Pigoni e Stefania Bondavalli (lista Bonaccini), interviene sulle polemiche emerse negli ultimi mesi a seguito della decisione del Comune di Sassuolo di rivedere il regolamento di Polizia Municipale introducendo sanzioni atte a ridurre le attività caritatevoli verso i più bisognosi. A conferma dell’incompatibilità delle scelte dell’amministrazione del Comune modenese, Baruffi cita il fatto che – anche a seguito di sentenze della Corte Costituzionale – il Codice penale italiano che inizialmente prevedeva il reato di accattonaggio, sia stato rivisto eliminando proprio sanzioni e rilievi penali per chi chiede la pubblica elemosina e per chi la fa. Così come gli stessi decreti Salvini non sanzionano la richiesta dell’elemosina se non nel caso che sia molesta per terzi od organizzata come forma di sfruttamento. “L’articolo 38 della Costituzione parla chiaro: l’attività per i più bisognosi è libera”, taglia corto Baruffi che ribadisce anche come “il caso Sassuolo” sia unico in Regione e come, a fronte di un sempre maggior numero di persone in stato di necessità (anche a causa degli effetti della pandemia da coronavirus), la via maestra non sia la repressione, ma, come stanno facendo il governo e la Regione, forme di solidarietà e la collaborazione con il terzo settore. “Siamo molto soddisfatte della risposta del Sottosegretario Baruffi- spiega Pigoni- in quanto è bene che la Giunta condivida la necessità di un passo indietro dell’amministrazione di Sassuolo anche perché rischia di alimentare problemi”.