Un milione e mezzo di ristori per le piscine. È quanto annunciato dal capo della segreteria politica della giunta Giammaria Manghi in commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Francesca Marchetti. “Sono fondi già esistenti nel bilancio- ha spiegato l’esponente di giunta-, quindi immediatamente utilizzabili”. La riapertura delle piscine dovrebbe avvenire il 6 marzo e “la ripartenza è basata su un protocollo approvato dal Comitato tecnico scientifico, che dovrebbe segnare l’avvio di una graduale ripartenza”.
I ristori vengono valutati sulla base di una ripartizione impiantistica e prevedendo un coefficiente: se hanno una o più vasche allo scoperto, una o più vasche al coperto e una o più vasche coperte e scoperte. La seconda variabile è quella della caratterizzazione delle vasche: si va dalle vasche per bambini alle vasche olimpioniche. In caso di vasca olimpionica, aumenta il punteggio del coefficiente. Le domande dovranno essere presentate entro il 20 marzo e la Giunta, una volta ricevute le richieste di ristoro, entro il 20 aprile approverà la concessione e l’impegno finanziario per ciascun ente beneficiario.
Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) e Fabio Bergamini (Lega) chiedono chiarimenti sull’utilizzo dei fondi, in particolare “se andranno utilizzati per i costi di gestione degli impianti ordinari o straordinari, perché c’è una formulazione troppo generica”. Mentre Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) ritiene “importante che dopo un mese dalle domande, la Regione sarà già in grado di prevedere l’emissione dei fondi” e per Federico Alessandro Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) “va monitorato anche il concorso delle amministrazioni comunali perché i fondi vadano a destinazione o non diventino una surroga”. E anche secondo Andrea Costa (Partito democratico) “bisogna monitorare che i ristori arrivino effettivamente alle società che hanno in gestione gli impianti. Va elaborata anche un’interlocuzione con le amministrazioni comunali, perché ci sia una strategia comune per il rilancio degli impianti pubblici”. Andrea Liverani (Lega) ritiene “un buon primo passo” questo aiuto alle piscine, “ma non bisogna dimenticarsi delle palestre”. Anche se è poi Francesca Maletti (Pd) a chiarire che “in bilancio non abbiamo risorse da mettere in campo, perché siamo in attesa che il governo preveda dei ristori per le palestre e le società sportive”. Un dato confermato anche da Manghi: “per le palestre abbiamo stimato 2 milioni di euro, ma la crisi di governo ha rallentato il trasferimento di fondi”. Infine, Manuela Rontini (Pd) esprime “soddisfazione perché non era così scontato che anche per gli impianti natatori che sono all’aperto, che hanno costi di gestione minore, arrivassero aiuti”.