COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Strade Bologna. Mastacchi (Rete Civica): “Nuova strada tra Lama di Setta e Monzuno, dopo 5 anni ancora nessuna opera”

“A 5 anni dagli accordi le opere non sono ancora iniziate né per l’arteria né per il parco fluviale vicino a Vado. Per alleviare i disagi dei cittadini è stato riaperto il vecchio tratto dell’autostrada A1”

Fare chiarezza sui lavori, e i tempi previsti per il loro inizio a 5 anni dalla stipula degli accordi, per la nuova Strada provinciale 325 tra la frazione Lama di Setta e Monzuno, in provincia di Bologna. È la richiesta che il consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) fa alla giunta regionale con una interpellanza.

Il capogruppo considera “che è stato necessario riaprire in emergenza il vecchio tratto dell’autostrada A1 per poter superare il tratto chiuso in corrispondenza della frazione Allocco, chiuso a sua volta a seguito degli eventi alluvionali del maggio scorso. Il tutto per rendere finalmente definitivo l’assetto viario di quel tratto della Valle del Setta, come stabilito dai progetti e dagli accordi già sottoscritti dai diversi Enti competenti”.

L’opera interessa i comuni di Marzabotto e Monzuno e in particolare la zona di Vado. Il progetto per la viabilità, spiega Mastacchi, “prevede l’utilizzo della prima parte del tracciato dalla Lama di Setta, nel comune di Marzabotto, fino all’incrocio della SP325 con la SP59 di Monzuno”. Un’altra parte della vecchia A1, continua il consigliere, “deve essere demolita e riqualificata a ‘parco fluviale’ e attualmente si trova in forte stato di abbandono, così come i due viadotti che saranno demoliti”. L’ultimo accordo tra il Comune di Monzuno e Autostrade risale al 2016. A “causa delle ultime frane post alluvione è stato necessario utilizzare una delle due carreggiate del vecchio tratto di A1 per permettere di liberare decine di famiglie bloccate a sud delle frane”. Inoltre, il consigliere ricorda che il piano di attività, condiviso con Autostrade, il Ministero e gli enti del territorio prevede la realizzazione di nuovi raccordi con la viabilità locale, interventi di pavimentazione e la predisposizione di segnaletica perché i lavori di ripristino della SP325, completamente interrotta, saranno lunghi, con gravissimi danni per il territorio”.

Ora, conclude Mastacchi, serve capire “i motivi per i quali oggi, a oltre 5 anni dalla chiusura degli accordi, non siano ancora stati avviati né i lavori per la realizzazione della nuova SP 325, nel tratto tra Lama di Setta e l’incrocio della SP325 con la SP59 di Monzuno, né i lavori per il parco fluviale in corrispondenza dell’abitato di Vado, che invece dovevano iniziare nel 2018 a conclusione delle procedure di approvazione”.

(Gianfranco Salvatori)

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