L’Aula ha approvato – a favore Pd e Sel, astenuti Ln, M5s e Fi – il Piano triennale integrato delle “alte competenze per la ricerca, il trasferimento tecnologico e l’imprenditorialità”.
Questo Piano è finalizzato a mettere in sinergia gli interventi per la formazione e diffusione delle alte competenze, per la ricerca e il trasferimento tecnologico e per l’avvio di nuove imprese. Allo scopo viene costituito un fondo che attinge a tre fonti di finanziamento: Fondo sociale europeo (Fse), Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr).
Il Piano intende rispondere alla necessità, emersa dopo la sottoscrizione del Patto per il lavoro, il 20 luglio scorso, di definire, in materia di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione, una strategia di programmazione regionale integrata e convergente dei fondi europei, individuati come fonte di investimento peculiare per incidere sulla struttura dell’economia, sulla produttività, sulla competitività, sul capitale umano e sociale di questo territorio. Grazie a questa nuova strategia, unitaria e integrata, si punta a costruire un grande e diffuso sistema regionale dell’innovazione, basato su relazioni forti fra imprese innovative e strutture di ricerca industriale con un pieno coinvolgimento di Università, Centri di ricerca e Centri per l’innovazione. Inoltre, si cercherà di rafforzare la connessione tra sistema produttivo e ricerca, al fine di favorire la creazione di nuove competenze professionali che siano funzionali non solo al trasferimento tecnologico e all’innovazione, ma anche alla nascita di nuove imprese. Nella relazione alla delibera di Giunta è scritto che “l’obiettivo del presente Piano è contribuire a fare dell’Emilia-Romagna la punta avanzata della nuova manifattura che si sta ridisegnando a livello globale”.
Fabio Rainieri (Ln) ha motivato il voto di astensione del suo Gruppo con “la positività della proposta a fronte di perplessità per le modalità di finanziamento”.
Per Luciana Serri (Pd), “questo atto concretizza alcune delle misure contenute nel Patto per il lavoro e rappresenti un importante passo nella direzione di connettere sempre più strettamente ricerca, impresa, formazione e occupazione”.
Astensione anche dei consiglieri M5s, che Raffaella Sensoli ha anticipato definendo il Piano “generico, indeterminato, privo di cifre precise su cui misurarne l’efficacia”.
(rg)