COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Tecnopolo Bologna. Appalto nel mirino della Procura, Piccinini (M5s): Regione faccia chiarezza

In un’interrogazione la consigliera punta il dito contro la funzione e l’attività di Stazione appaltante, cioè nella predisposizione e gestione del bando di gara, da parte della Società finanziaria Bologna Metropolitana

La realizzazione del Tecnopolo nell’area della ex Manifattura tabacchi, a Bologna, area nella quale sorgerà anche il Data centre del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, è al centro di un’interrogazione presentata da Silvia Piccinini (M5s), che chiama in causa la Giunta regionale per le modalità con cui la Società finanziaria Bologna Metropolitana, società in house della Regione, ha svolto la funzione e l’attività di Stazione appaltante, individuando l’impresa realizzatrice e verificando il possesso dei requisiti di ordine generale e di capacità economico-finanziaria e tecnico organizzativa dell’impresa aggiudicataria. Questo, in particolare, dopo che nei giorni scorsi anche la Procura della Repubblica di Bologna, dopo l’Autorità Anticorruzione, ha aperto un’inchiesta giudiziaria sul maxi appalto da 46 milioni di euro del Tecnopolo.

Da qui l’iniziativa della capogruppo dei 5 stelle, che chiede all’esecutivo regionale “quale sia lo stato attuale del progetto per la realizzazione del Tecnopolo, quali siano i motivi che hanno portato la Regione e la società in house Società Finanziaria Bologna Metropolitana a emanare un bando di gara senza fissare un limite minimo di capitale sociale per l’impresa aggiudicataria e quale fosse il capitale sociale dell’azienda aggiudicataria al momento della partecipazione al bando, al momento dell’aggiudicazione provvisoria e al momento dell’aggiudicazione definitiva”. Infine, la consigliera pentastellata domanda “se la Regione possa agire in autotutela e se abbia intenzione di farlo”.

(Luca Govoni)

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