COMUNICATO
Governo locale e legalità

TERREMOTO. IN COMMISSIONE ASSESSORE COSTI ILLUSTRA LA RICOSTRUZIONE A QUATTRO ANNI DAL SISMA, CONFRONTO TRA FABBRI (LN) E CALVANO (PD) SULLE CIFRE

Per l’esponente dell’opposizione “la Giunta si rifà al rapporto tra concessioni date e domande attive, ma la ricostruzione è il ritorno dallo stato di inagibilità a quello di agibilità”. La replica del consigliere di maggioranza: “Se la Regione fosse in condizione di ristrutturare anche gli edifici per cui non arrivano le domande sarebbe un miracolo”

Più di 1,4 miliardi di euro liquidati, oltre la metà di quanto richiesto, con un tasso di risposta alle domande attive pari al 76%. 1770 imprese che hanno potuto usufruire dei benefici fiscali delle Zone franche urbane per un importo medio di 22.147 euro. E ancora, quasi due interventi su tre (63,8%) finanziati per quanto riguarda il Programma opere pubbliche, beni culturali, edilizia scolastica e università.

Sono solo le cifre più significative della relazione che l’assessore alla Ricostruzione post-sisma, Palma Costi, ha tenuto questo pomeriggio davanti alla commissione Territorio ambiente mobilità, presieduta da Manuela Rontini: tra gli argomenti trattati non solo la situazione della ricostruzione nell’area del sisma, ma anche i nuovi criteri per la ridefinizione e la rimodulazione dei Comuni rientranti nelle diverse tipologie di danno del cratere ai fini della gestione delle misure e degli interventi messi in campo dal Commissario delegato.

Per Alan Fabbri (Ln) “la relazione è stata puntuale, trasparente e asettica nel commento politico”: secondo il consigliere “tante cose sono state fatte, e con tempi di risposta rapidi, e questo è un lavoro che premierà sicuramente nel tempo”, anche se- ammette- “avrei preferito che il presidente Bonaccini avesse tenuto per sé la delega alla Ricostruzione, nonostante la bravura dell’assessore Costi, così avrebbe potuto toccare con mano le difficoltà che affrontano i Comuni del cratere”. Dal punto di vista tecnico, prosegue Fabbri, “è giusto restringere l’ambito del cratere, è una scelta dolorosa ma importante per concentrare gli sforzi sugli ultimi Comuni che devono ripartire, e purtroppo non sono pochi”.
Politicamente invece, attacca il consigliere “sono basito da alcuni atteggiamenti: ad esempio un anno fa il sito istituzionale della Regione Emilia-Romagna titolava che il 65% della ricostruzione è avvenuto, e anche oggi qui parliamo di 76%, ma si tratta in verità solo del rapporto tra concessioni date e domande attive. Per me la ricostruzione è il ritorno dallo stato di inagibilità a quello di agibilità, e in questo caso, considerando quindi non solo le domande attive ma anche le prenotazioni, si scende fino al 25/30%”.
L’esponente della Ln segnala poi che “non abbiamo abbastanza personale all’interno dei Comuni, non si riesce a dare risposta alle richieste di Stato avanzamento lavori, e se non riusciremo ad aumentare il numero di tecnici le imprese non potranno far altro che bloccare i cantieri, per poi ritrovarci tra qualche mese a quadruplicare il numero di pratiche”: per Fabbri quindi “è fondamentale chiedere al Governo più risorse economiche per potenziare gli uffici”. Inoltre il consigliere segnala che “ancora oggi dopo quattro anni le imprese non vengono trattate alla stessa maniera, per quelle agricole ad esempio i tempi sono molto diversi, e non ritengo sia dignitoso per un comparto non solo fondamentale ma che ha subito più danni perché le strutture erano generalmente più vecchie”.

Dalla maggioranza arriva la replica di Paolo Calvano (Pd): “I numeri che abbiamo ascoltato dall’assessore ci danno il senso reale di quante cose sono accadute in questi anni e di quanto siamo stati capaci di fare: nessun territorio può essere pronto a un terremoto o essere abituato ad affrontare situazioni come questa, a partire dalla mole così imponente di pratiche, abbiamo dovuto rincorrere la necessità di un adeguamento dell’azione pubblica e privata”. Secondo il consigliere quindi “non credo potrebbero esserci numeri diversi da questi: se la Regione fosse in condizione di ristrutturare anche gli edifici per cui non arrivano le domande sarebbe un miracolo. I conti si fanno in base alle richieste e alle risposte, e il 76% è un dato di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi, sta a significare che il sistema pubblico-privato ha funzionato”.
Il consigliere spiega poi di “essere un forte sostenitore della possibilità di sbrigare le pratiche più in fretta possibile, ma il rapporto tra celerità e regolarità deve essere gestito con grande attenzione: ho applaudito la Guardia di finanza e tutte le altre forze dell’ordine quando hanno scovato chi ha cercato di approfittare del terremoto”.
Calvano rivendica infine come “nell’ultimo anno e mezzo, a partire dall’inizio di questa legislatura, abbiamo messo in campo azioni concrete che ci hanno aiutato ad affrontare al meglio la ricostruzione, e senza un dialogo diretto con il Governo tutto ciò non sarebbe stato possibile. Se ci saranno altri passi da fare, posso assicurare che come Assemblea siamo pronti a sostenere l’azione della Regione e del Commissario”.

L’assessore Costi è poi intervenuta in conclusione per rispondere ai due consiglieri: “Non voglio entrare nella polemica sui numeri, tutte le singole voci in ogni caso sono tranquillamente spiegabili”. Per quanto riguarda gli uffici tecnici “il Governo è sempre stato estremamente collaborativo nei nostri confronti, fino alla fine del 2018 abbiamo le risorse per poter gestire al meglio il personale per i Comuni”.

(jf)

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