COMUNICATO
Ambiente e territorio

Territorio. Acqua, Sassi (Misto): al più presto delibera per stabilire canoni di sfruttamento

Sassi: “incomprensibile la mancata attuazione del documento della Conferenza Stato-Regioni”. Cardinali (Pd): “Regione è da tempo al lavoro, presto la delibera per disciplinare il settore”. Intervento di Bertani (M5s) a sostegno della proposta

Recuperare il divario rispetto alle altre Regioni, dando piena attuazione alla legge regionale e al documento d’indirizzo approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni che invita a considerare l’acqua come un bene soggetto a esaurimento e, quindi, da valorizzare nel momento in cui viene utilizzato. È l’impegno richiesto alla Giunta da Gian Luca Sassi (Misto) in una risoluzione discussa in Aula proprio per dare applicazione al documento di indirizzo del 2006 sui canoni per i quantitativi di acqua prelevata e/o imbottigliata, individuando, per i canoni di sfruttamento, importi non inferiori alla media di quelli in uso nelle altre realtà regionali. L’atto d’indirizzo non è stato approvato.

In sede di dibattito, Alessandro Cardinali (Pd) ha ricordato l’impegno della Regione sia in seno al gruppo ristretto nazionale, per la riscrittura della legge in materia, sia nel territorio regionale, dove ha effettuato diffuse verifiche puntuali presso le imprese attive nel settore per addivenire a una proposta di delibera che sarà sottoposta all’attenzione dell’Assemblea legislativa all’inizio del 2019.

Andrea Bertani (M5s) ha dichiarato il sostegno dei 5 stelle alla proposta di Sassi, in quanto per 10 anni la Regione non ha effettuato alcun adeguamento dei canoni per lo sfruttamento delle acque, adeguamento avvenuto due anni fa solo dopo la presentazione di uno specifico progetto di legge del M5s. Secondo il consigliere pentastellato, si sarebbe tratto di un ritardo ingiustificabile, che avrebbe consentito alle aziende del settore di ottenere risparmi indebiti sui canoni, causando concorrenza sleale e distorsioni nel mercato. L’aggiornamento delle norme regionali in materia di utilizzo delle acque – ha concluso Bertani – rappresenta un importante leva per lo sviluppo dell’economia circolare, dato che disciplinare il vuoto a rendere del vetro o della plastica può costituire un incentivo rilevante al recupero e al riuso di questi materiali.

(Luca Govoni)

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