COMUNICATO
Ambiente e territorio

Territorio. Approvato il bilancio della Protezione civile: 40,5 milioni

Nel prossimo triennio aumenteranno le attività di monitoraggio e saranno realizzate opere pari a 156 milioni di euro per la cura del territorio contro frane e alluvioni

Ha avuto parere favorevole delle competenti commissioni Territorio e Bilancio, la delibera della giunta “Approvazione del Bilancio di previsione e del Piano delle attività dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile per gli anni 2024-2026”.

La giunta ha presentato il bilancio alle commissioni Territorio, Ambiente e mobilità presieduta da Stefano Caliandro e Bilancio, affari generali e istituzionali presieduta dal vicepresidente Stefano Bargi. Al termine, ha risposto alle domande l’assessora all’Ambiente e Protezione civile, Irene Priolo.

Il bilancio della sola Agenzia regionale è di 40,5 milioni di euro. A questo si aggiungono fondi del governo, Fondi di coesione sociale e del Pnrr. Tutte risorse gestite dall’Agenzia: fondi Fsc per 23,6 milioni, 61 milioni dal Pnrrr, 197 milioni dal commissario straordinario per l’alluvione di maggio. Per le 20 emergenze in corso ci sono 20 contabilità speciali, aperte con il ministero dell’Economia e delle finanze, che vedono risorse disponibili per 159 milioni. Risorse del Fesr: l’Assemblea ha richiesto la rendicontazione del programma regionale. I fondi Fesr 2021-2027 stanziano 32,9 milioni per tre agenzie: Agenzia territorio, Aipo e Arpae.

La finalità dell’Agenzia è concorrere a creare un sistema regionale integrato finalizzato a garantire e incrementare la sicurezza territoriale attraverso la gestione dell’intero ciclo dei rischi (previsione, prevenzione strutturale e non strutturale, gestione e superamento dell’emergenza).

PRESIDIO E MONITORAGGIO. Per le attività di presidio, nel 2023 si sono avuti 1.934 provvedimenti rispetto agli oltre 2mila del 2022. Importante è lo sviluppo dei sistemi di monitoraggio e una delle convenzioni principali è quella con Arpae,. Ce ne sono poi altre due sul rischio idrogeologico attivate per supportare i comuni nei casi di frane. Ci sono poi monitoraggi con idrometri e pluviometri, che prevedono aggiornamenti importanti nei prossimi anni.

FRANE E ALLUVIONI. I lavori su fiumi, frane e costa hanno visto 103 milioni programmati nel 2023, 156 milioni da programmare nel periodo 2024-2026 e 700 cantieri in corso. Dai dati Ispra emerge che per i rischio frane sono stati 80mila i fenomeni censiti e il 14,6% delle aree è a pericolosità elevata e molto elevata. Il rischio alluvioni coinvolge 22.452 km quadrati di cui il 45,7% con aree a pericolosità media. Il 100% dei comuni ha aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e/o pericolosità idraulica media o erosione costiera e il 60% della superficie regionale è a pericolosità da frana elevata e molto elevata e pericolosità idraulica media. Su 135 chilometri di coste, 77 Km sono protetti attraverso argini, opere radenti, scogliere emerse e pennelli antierosione.

PIANIFICAZIONE. Tutte le prefetture hanno sottoscritto un accordo per la gestione operativa e sale operative integrate (è un unicum nazionale).

INFRASTRUTTURAZIONE. Sono 11 le convenzioni attive (Vigili del fuoco, ecc.) con 39 poli logistici strategici (magazzini, ecc.).

ALLERTE E IT-ALERT. Nell’ottobre scorso, sono state registrate 142 allerte, più degli anni precedenti e sono triplicati gli accessi al portale dell’Agenzia con 867mila pagine consultate. Grande successo per il sistema IT-Alert che il 20 dicembre vedrà un nuovo test per la diga del Conca (Rimini) con l’allerta di tutti i comuni a valle.

STATI DI EMERGENZA (dura due anni) 9 aperti, 2 chiusi e 13 emergenze chiuse compreso tutto il 2019. In totale per le emergenze sono stati spesi 250 milioni per il 2019-2023.

VOLONTARIATO. È uno dei pilastri principali. C’è stata la revisione degli albi provinciali e dopo il controllo i volontari sono passati da 22mila a 18mila. Calo minore, invece, per i volontari operativi (15mila).

ALLUVIONE DI MAGGIO. Si sono registrati 455mila accessi al sito dell’Agenzia. Per l’emergenza è stata aperta la sala operativa regionale. Sono stati liquidati 70,8 milioni per 23.600 misure di primo sostegno e realizzati 206 interventi per un totale di 219 milioni. Gli interventi di somma urgenza hanno visto una spesa di 93 milioni per il 2023, mentre per il 2024 ne sono previsti 104.

Il consigliere Emiliano Occhi (Lega) ha affermato che “restano alcune verifiche da fare rispetto al nostro bilancio. Se si guarda alla spesa per la difesa del suolo, c’è una situazione altalenante. Nel 2022 era di 71 milioni, scesa a 63 nel 2023. La Regione sotto-finanzia o aumenta ii finanziamenti? C’è poi discrepanza fra i vari territori. A Parma, per esempio, che è la seconda provincia per dimensione, ci sono poche spese per la manutenzione perché si calcola che ha meno abitanti, ma non si considera che ha più corsi d’acqua. Va modificata la ripartizione e vanno concessi più fondi alle aree rurali e montane”.

La consigliera Palma Costi (Partito democratico) ha auspicato “un aumento del personale e più chiarezza nella ripartizione delle risorse”.

La vice presidente della Regione, Priolo, ha risposto che “ci sono meno risorse dal Mase (ministero Ambiente e sicurezza energetica). Nel 2022 sono arrivati 26 milioni, quest’anno saranno 13. È un tema nazionale. Si spendono 7 miliardi per le emergenze, ma ne basterebbero 2 per la prevenzione. Il piano del bacino del Po è di 7 miliardi per 6 anni, ci accontenteremmo della metà”. Nel bilancio, ha continuato Priolo, “si vede solo una gamba degli interventi perché da Piacenza a Modena c’è Aipo che agisce. Da quest’anno la Regione finanzia 5 milioni ad Aipo. Propongo che solo sull’ambito idrografico bisognerebbe far vedere cosa fa l’Agenzia e cosa fa Aipo. Con i soldi del Pnrr, in un anno e mezzo dovremmo realizzare opere per 1,2 miliardi, uno sforzo molto impegnativo. Su Parma, ad esempio, Aipo sta spendendo di più che in altre realtà (solo per la Cassa di espansione del Baganza 65 milioni)”.

(Gianfranco Salvatori)

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