Raddoppio (da 24 a 50 milioni di euro) dei fondi per la messa in sicurezza del territorio dedicati alla manutenzione di fiumi, costa e frane, che passano da circa 24 a 50 milioni, uno stanziamento più alto di 15 milioni di euro per il trasporto pubblico locale, con un aumento progressivo nel corso del triennio. Inoltre, già dal prossimo bilancio preventivo verranno stanziati 9 milioni di euro per il fondo per l’affitto e altri 30 milioni nel prossimo triennio per implementare ed efficientare il patrimonio di edilizia residenziale pubblico. A Bilancio sono, inoltre, previsti 10 milioni di euro per le energie rinnovabili, 20 milioni di euro per la transizione ecologica, 29,10 milioni di euro per i progetti relativi alla qualità dell’aria in particolare la sostituzione di vecchie caldaie e 2,15 milioni di euro per la pulizia dei porti.
Queste le principali voci del Bilancio 2025 della Regione Emilia-Romagna riguardanti territorio, ambiente, infrastrutture e trasporti discussi e approvati oggi nel corso della Commissione Territorio e Ambiente presieduta da Paolo Burani. Nel complesso il Bilancio 2025 della Regione è una manovra da 14,3 miliardi di euro che prevede nuove entrate (aumento di Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari) e aumento di investimenti in settori come, appunto, i trasporti e la cura del territorio e tutto il settore sociale e scolastico.
Per i relatori di maggioranza Fabrizio Castellari (Pd) e Ludovico Albasi (Pd) la manovra proposta dalla giunta va inserita tanto nel quadro internazionale di incertezza dovuto alla guerra e all’ipoteca dei dazi Usa, quanto in quello nazionale dove il governo ha chiesto a Enti locali e Regioni di compartecipare con risorse proprie alla tenuta della finanza nazionale.
Diametralmente opposta la posizione dei relatori di minoranza Priamo Bocchi (FdI), Francesco Sassone (FdI) e Alessandro Aragona (FdI) molto critici con la manovra, in particolare per la decisione della giunta di aumentare le imposte regionali a fronte di nessuna revisione della spesa pubblica regionale, specie in materia di sanità. Dal centrodestra sono venute critiche anche ad alcune politiche regionali ritenute troppo ideologiche sul piano ambientalista.
“Tra le nostre priorità c’è quello di investire nelle politiche abitative per aiutare chi difficilmente riuscirebbe ad avere una casa da solo, vogliamo aiutare chi fa fatica a pagare un affitto come infermieri e studenti”, spiega Albasi (Pd), mentre Bocchi (FdI) ricorda come “la Regione affronta i temi ambientali in modo ideologico e dirigista, apprezziamo il raddoppio dei fondi per la protezione civile, ma sulla pulizia dei fiumi c’è ancora molto da fare”.
“Questo è un bilancio che conferma i valori e la storia dell’Emilia Romagna: un territorio che vuole continuare a essere leader in Italia e in Europa: teniamo insieme sviluppo economico e coesione sociale, a partire dalla difesa del pilastro della sanità pubblica”, spiega Castellari che commenta anche la decisione della giunta di rivedere al ribasso l’entità dell’aumento delle imposte regionali: “E’ il frutto della concertazione e del confronto con le parti sociali, ovvero di una delle caratteristiche del modo di fare politica della Regione Emilia-Romagna: siamo partiti da situazioni differenti, ma abbiamo avviato un confronto che ha dato i suoi risultati. E’ importante ora proseguire il dialogo con le parti sociali nel Tavolo per il lavoro e per il clima”.
“Questo bilancio conferma le contraddizioni della maggioranza di centrosinistra che deciso di decidere di non decidere scegliendo Politiche di piccolo cabotaggio e anche l’annuncio da parte della giunta di ridurre il ricorso alla leva fiscale regionale dimostra che il bilancio era ed è sbagliato “, spiega Aragona. Sulla stessa linea Sassone per il quale “la giunta ci ha informato con un comunicato stampa, è totale mancanza di rispetto verso i consiglieri. Occorre fare chiarezza anche sulla gestione dei derivati finanziari”.
(Luca Molinari)