COMUNICATO
Ambiente e territorio

Territorio Bologna. Corno alle Scale, Gibertoni (M5s): valutare nuovi impianti sciistici in rapporto a cambiamenti climatici

La consigliera chiede alla Giunta di “commissionare ad Arpae uno studio sull’andamento delle precipitazioni nevose nel comprensorio appenninico”

La stazione turistica del Corno alle Scale, sull’Appennino bolognese, e i cambiamenti climatici diventano oggetto di un’interpellanza della consigliera del Movimento Cinque Stelle Giulia Gibertoni. che chiede alla Giunta di non trasformare “i cambiamenti climatici in bandierine da sventolare nelle occasioni di circostanza”.

“Entro il 2050- sottolinea la consigliera- il cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature medie globali potrebbero rendere inservibili un quarto delle stazioni sciistiche sull’arco alpino del nostro Paese, in quanto all’aumento medio della temperatura di un grado centigrado corrisponde un accorciamento della stagione sciistica stimato in 4-6 settimane”. Proprio per questo, Gibertoni spiega come “siano emersi pareri fortemente contrari al progetto di collegamento con impianto a fune tra
Doganaccia e Corno alle Scale, fra i quali quello del Presidente del Cai dell’Emilia-Romagna, che, a gennaio 2017, ha fatto notare come “colpisce lo strabismo della Regione Emilia-Romagna, che, da un lato con il sistema delle Aree protette tutela le
peculiarità ambientali e culturali della montagna e promuove un turismo dolce a basso impatto ambientale, mentre, dall’altro, continua a voler investire risorse su un modello di sviluppo fondato sulla monocultura dello sci da discesa, ormai in evidente crisi a causa delle mutate condizioni climatiche”.

Gibertoni crede che sia meglio “predisporre interventi miranti a modelli alternativi di sviluppo, che permettano di sfruttare caratteristiche non necessariamente invernali delle stesse località, destagionalizzando l’insieme delle attività turistiche”, e per questo interpella l’esecutivo regionale per sapere “se non ritenga che l’adattamento ai cambiamenti climatici nonché l’adozione di modelli di sviluppo non impattanti e lungimiranti debbano essere contenuti necessari e connaturati a ciascuna politica d’intervento regionale; se non ritenga utile economicamente commissionare ad Arpae uno studio che partendo dalla diminuzione delle precipitazioni, già verificata, stabilisca di quanto siano diminuite le precipitazioni nevose nel comprensorio bolognese; infine, quali siano i principali impatti ambientali previsti dall’insieme dei progetti sia sul comprensorio del Corno alle Scale sia su quello adiacente, nel modenese, del Cimone”.

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