COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Territorio Bologna. Evangelisti (FdI): “Valutare le proposte di impianti eolici a Camugnano e Castiglion dei Pepoli”

La capogruppo sollecita la Regione a un’attenta valutazione per i due progetti sottoposti a procedimento autorizzatorio unico regionale data la potenza nominale inferiore ai 30 Megawatt

Valutare attentamente le proposte per la realizzazione di impianti eolici nella montagna bolognese.

A sollecitare la Regione affinché “i comuni interessati, avvisati della proposizione dei progetti, si confrontino con gli enti responsabili dei procedimenti per esaminare nel dettaglio le specifiche tecniche delle proposte e per avviare una fase di confronto e coinvolgimento con popolazione e aziende del territorio”, è la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti con un atto ispettivo.

La consigliera, informando dell’iter delle due proposte, ricorda come negli ultimi giorni dello scorso maggio sono pervenuti in Regione due progetti per la realizzazione di impianti eolici nell’appennino bolognese e più precisamente nei territori comunali di Camugnano e Castiglione dei Pepoli. I due progetti, per complessive 13 pale eoliche, sono assoggettati al procedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) in quanto entrambi gli impianti hanno una potenza nominale inferiore ai 30 MW e il procedimento è stato delegato ad Arpae.

“A fronte della complessità di un iter che si compone di diverse fasi -specifica Evangelisti- tra cui una fase di avvio e verifica della completezza documentale per i comuni coinvolti che hanno ricevuto la richiesta di parere lo scorso 5 giugno”, vengono poste svariate domande. Oltre allo stato dell’interlocuzione, la capogruppo chiede infatti una valutazione all’esecutivo regionale “se la realizzazione degli impianti inseriti in un contesto naturale, caratterizzato da un paesaggio incontaminato, che rappresenta per gli operatori turistici locali l’unica fonte di reddito certo, potrebbe rappresentare una minaccia alle loro attività”.

Oltre a chiedere specifiche valutazioni “riguardanti il fatto che la realizzazione di questi impianti potrebbe comportare alterazione del paesaggio di questa zona dell’appennino, diminuendo la sua appetibilità turistica, di conseguenza con potenziale riduzione anche del valore immobiliare di edifici e terreni di tutta l’area”, Evangelisti chiede quali ricadute potranno esserci sia per la fauna locale che per gli animali di allevamento, se il cavidotto che dovrebbe collegare l’impianto alla stazione di trasformazione “sia perimetrata come zona a rischio frana”, si vi possono essere interferenze con la ricca rete di acque superficiali presenti e se “la realizzazione di questi impianti avrà una ricaduta diretta in termini occupazionali e in caso di risposta positiva, in che termini e modalità”.

(Luca Boccaletti)

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