Il percorso attuato dal Comune di Bologna nell’adozione del nuovo Pug è in linea con il dettato della Legge regionale “urbanistica”, la 24 del 2017? E perché, in un momento difficile come quello che viviamo, a fronte di alcuni enti territoriali che hanno accettato di rallentare i tempi di approvazione di tali piani per favorire il confronto con la cittadinanza, il Comune di Bologna ha accelerato? E non sarebbe il caso, stante l’emergenza sanitaria in atto, prolungare i tempi di consultazione della cittadinanza su questi ambiti?
Queste le principali domande che Michele Facci (Lega) rivolge alla Giunta in un’interrogazione (a cui hanno aderito anche i colleghi di gruppo Massimiliano Pompignoli e Daniele Marchetti) durante gli odierni lavori della commissione Territorio, ambiente e mobilità presieduta da Stefano Caliandro.
“Senza voler acuire disagi già verificati recentemente con la discussione effettuata nella legge sulla rigenerazione urbana – commenta Facci – chiedo semplicemente come venga giudicato il percorso attuato dal Comune di Bologna che, invece di promuovere un contatto con la cittadinanza, causa emergenza pandemica, ha fatto di tutto per accelerare violando, a mio avviso, lo spirito stesso della legge regionale da cui il Pug trae origine”.
In fase di risposta l’assessora alla Montagna, aree interne, programmazione territoriale e pari opportunità Barbara Lori ha chiarito come la legge regionale 24/2017, nell’ottica di attuare la massima semplificazione possibile, demanda ai Comuni la definizione dei processi partecipativi, fatta salva una comunicazione di minima al di sotto di cui non si può procedere. “Nello specifico – chiarisce Lori – il Comune di Bologna ha svolto due tappe di fondamentale importanza: dall’aprile al mese di ottobre 2019 operando un coinvolgimento in presenza e dal marzo al luglio 2020 utilizzando strumenti digitali. In particolare, in questa seconda fase, sono stati svolti 17 incontri telematici a cui si sono affiancati la veicolazione di un questionario e l’effettuazione di passeggiate aperte alla cittadinanza alla scoperta degli angoli più nascosti dei vari quartieri della città. Oltre a ciò il Comune, dopo l’adozione del Pug avvenuta nello scorso febbraio, ha deciso di prolungare la data per la raccolta delle osservazioni, a tutto lo scorso luglio, un periodo che va ben oltre il dettato della legge urbanistica regionale”.
In merito alla proroga dei termini per favorire il percorso partecipativo della cittadinanza, Lori conferma “che la Giunta non ha ravvisato al momento la necessità di prorogare i termini ed è convinta di come l’abbandono dell’attuale fase transitoria consentirà di entrare compiutamente in una nuova fase delle politiche urbanistiche.
Facci si è poi dichiarato del tutto insoddisfatto delle risposte ottenute “e la prova dell’accelerazione imposta
dal Comune di Bologna sul Pug è l’impasse creatasi in quel consiglio comunale nell’applicazione della disciplina del superbonus edilizio. Anche in seguito a episodi come quello di Bologna pare comunque chiaro a tutti che ormai è imprescindibile un’approfondita azione di revisione della legge urbanistica regionale”.