COMUNICATO
Ambiente e territorio

Territorio Bologna. Facci (Misto): “Allagamento di via Saffi, la Regione non ha agito contro il Comune”

“Il Tribunale regionale delle acque pubbliche di Firenze ha individuato precisi atti omissivi della Regione Emilia-Romagna. Alcuni puntelli, messi dal Comune, hanno contribuito allo sfondamento del tratto tombato del torrente Ravone nel maggio 2023. La Regione aveva scritto di eliminarli fin dal 2021, ma poi non ha più fatto controlli”

Fare chiarezza sui presunti atti omessi dalla Regione (individuati dal Tribunale regionale delle acque pubbliche di Firenze) che sarebbero “in diretto rapporto causale con i danni cagionati dallo sfondamento del tratto tombato del torrente Ravone in via Saffi a Bologna” lo scorso 2 maggio.

A chiedere spiegazioni è il consigliere Michele Facci (Gruppo Misto) con una interpellanza. Alla luce della relazione del consulente tecnico d’ufficio, il consigliere vuole sapere “quali siano le azioni che l’Ente ha intenzione di intraprendere e se tra le stesse via sia, eventualmente, anche azione di rivalsa nei confronti dell’Amministrazione comunale di Bologna”. Facci scrive che il Tribunale delle acque pubbliche “ha individuato precisi atti omissivi in capo alla Regione Emilia-Romagna, in diretto rapporto causale con i danni cagionati dallo sfondamento del tratto tombato del torrente Ravone”.

Nel documento, il consigliere ricorda che lo sfondamento del solaio avrebbe ristretto parzialmente la sezione di deflusso dell’acqua e a cedere sarebbero stati anche alcuni puntelli sistemati dal Comune. Facci riporta la relazione dei vigili del fuoco che avevano indicato come “era riscontrabile la presenza di una significativa quantità di detriti, quali ramaglie, sterpaglie, terreno, originati dall’intenso trasporto solido dovuto alla piena”. Fra le cause, continua il consigliere del Misto, citando la relazione del Tribunale delle acque, la spinta dell’acqua che ha portato il alto il solaio, l’impedimento al deflusso “rappresentato dal sistema di puntelli che il Comune ha messo in atto per sostenere il piano stradale”. La Regione nel novembre 2021 aveva scritto al Comune sostenendo che i puntelli avrebbero rallentato il deflusso indicando la necessità “della rimozione degli stessi”. Pertanto, fin dal 2021, “la Regione Emilia-Romagna era al corrente della problematica rappresentata dai puntelli”. La giunta, però, “ha omesso ogni ulteriore controllo in merito”.

Facci cita, infine, ancora il Tribunale delle acque: “Per quanto detto è possibile riconoscere alla Regione Emilia Romagna la mancata prosecuzione delle azioni verso il Comune di Bologna finalizzate alla rimozione dei puntelli, una mancata prosecuzione delle azioni per la conoscenza dello stato autorizzativo”.

(Gianfranco Salvatori)

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