Il calendario venatorio regionale 2024-2025 sarò lo stesso di quello approvato nel 2023, una proposta ritenuta rispettosa delle indicazioni tecniche e scientifiche dei calendari precedenti. Lo ha confermato l’assessore ad Agricoltura, caccia e pesca Alessio Mammi in commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini. “Un piano in linea con le normative nazionali e comunitarie che prevede la presentazione al Comitato faunistico venatorio nazionale”, ha sottolineato l’assessore.
La novità riguarda l’introduzione della raccolta dati con modalità informatica, attraverso un’applicazione dedicata. Per il resto, verranno mantenuti due giorni aggiuntivi per la caccia in appostamento e per quella migratoria, sarà possibile l’addestramento dei cani dal 18 agosto alla terza domenica di settembre e la caccia alla beccaccia si potrà praticare fino al 31 gennaio.
Riguardo ai due ricorsi pendenti sul calendario 2023-2024, Mammi ha annunciato che “il ricorrente, la Lega abolizione caccia (Lac), ha ribadito che la materia del contendere è cessata per sopravvenuta carenza di interesse. Per questo motivo il Tar non entrerà nel merito del precedente calendario. Ha preso una ventina di giorni per esprimersi”.
Per Massimiliano Pompignoli (Lega) “il fatto che il calendario sia uguale a quello precedente è un punto di forza, ma occorre giustificare l’attività in maniera più decisa con elementi scientifici per non essere più attaccabili dalla Lac”.
Anche Massimo Bulbi (Pd) ha apprezzato “la continuità con il calendario precedente” e ha difeso le scelte fatte dalla Regione, ricordando che “le indicazioni di Ispra sono obbligatorie ma non vincolanti”.
Silvia Zamboni (Europa Verde) ha invece sottolineato “l’importanza di tenere conto dei pronunciamenti del Tar e delle raccomandazioni di Ispra in nome della sua competenza in materia di protezione ambientale”.
(Lucia Paci)