La giunta chiarisca se ha definito adeguatamente il calendario venatorio, considerando che è stato oggetto di sospensione da parte del Tar. Lo chiede Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) con un’interrogazione presentata in commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.
“Il 28 luglio scorso -ha precisato la consigliera- l’associazione Lega per l’abolizione della caccia (Lac) ha presentato ricorso al Tar Emilia-Romagna per chiedere la sospensione del calendario venatorio. L’istanza di sospensione integrale è stata respinta ma è stata invece accolta l’istanza cautelare subordinata riguardante l’apertura della caccia programmata a tutte le specie ornitiche e di piccola selvaggina l’1 ottobre, e la chiusura secondo quanto previsto nel parere Ispra, oltre alla limitazione ad una sola giornata aggiuntiva di caccia nei mesi di ottobre e novembre. La Regione Emilia-Romagna ha quindi modificato il calendario venatorio al fine di rispondere alle disposizioni del Tar”.
“In seguito -ha aggiunto Evangelisti- le associazioni venatorie regionali (Federcaccia, Arcicaccia, Liberacaccia, Enalcaccia e Italcaccia), preso atto del posticipo dell’apertura della caccia alla stanziale all’1 ottobre, hanno chiesto di prolungarne la chiusura a dicembre. A tal fine, le associazioni hanno rilevato la disponibilità dell’Ispra a dare parere favorevole. Le associazioni hanno inoltre evidenziato che il mantenimento della chiusura della caccia alla migratoria nel mese di gennaio, dovrà essere supportato da ulteriori motivazioni tecnico-scientifiche. È stato poi chiesto di rafforzare gli uffici tecnici regionali”. Tutto ciò premesso Evangelisti interroga la giunta per sapere “come intende dare riscontro alle richieste delle associazione venatorie”.
Ha risposto l’assessore ad Agricoltura, caccia e pesca Alessio Mammi: “Riguardo alle associazioni venatorie c’è sempre stato un rapporto collaborativo e negli ultimi mesi sono stati rafforzati i canali comunicativi con le stesse. Concordo sul fatto che rispetto all’aumento degli adempimenti, servono strutture adeguate ed è intenzione dell’assessorato potenziarle. Abbiamo già inserito figure con competenze tecniche, ora serve potenziare le competenze amministrative e giuridiche”.
La consigliera si è detta soddisfatta: “Bene per il confronto e l’approfondimento tra assessorato e soggetti interessati. Non credo ci sia un problema di competenze nella struttura regionale ma nella mancanza di informazioni. In questo momento c’è difficoltà della Regione a operare scelte e auspico che il governo possa aiutare le Regioni introducendo correttivi, inserendo termini temporali e procedure più chiare in un ambito come quello della caccia che semplice non è”.
(Lucia Paci)