COMUNICATO
Ambiente e territorio

Territorio. In commissione il Documento strategico regionale sulle risorse europee 2021-2027

Continua il dibattito sula gestione dei fondi europei. Parere favorevole, in sede consultiva, da Pd, ER Coraggiosa, M5s, no della Lega, astensione di Forza Italia e Rete civica

Transizione ecologica e green economy sono le parole chiave del “Documento Strategico regionale per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027)” che contiene gli obiettivi e le modalità di investimento dei fondi europei Fesr per il periodo 2021-2027.

Il documento, presentato in commissione Territorio ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro, dopo un passaggio in Commissione politiche economiche e l’udienza conoscitiva, ha ricevuto parere favorevole da Pd, Er Coraggiosa, M5s, parere negativo della Lega, astensione da Forza Italia e Rete Civica.

“Al centro del Dsr il tema ambientale legato al lavoro di qualità dei territori- spiega il relatore Marco Fabbri (Partito democratico)– l’obiettivo è quello di facilitare con i fondi la ripartenza, creare una cerniera tra la programmazione dei fondi dei prossimi anni, da un lato dando risposte nel medio periodo e dall’altro mettendo in campo scelte strutturali per il futuro”.
Quattro gli ambiti  territoriali: l’Appenino, la via Emilia, l’asse del Po e la costa. Al centro la governance e il ruolo del pubblico e degli enti locali. “La convinzione è che l’Emilia-Romagna riesca a uscire dalla crisi grazie alla riconversione industriale e a un processo di sviluppo che metta al centro il benessere delle persone, la tutela del pianeta e delle risorse. E lo farà attraverso la transizione ecologica”. Da qui la necessità di cogliere nuove opportunità di sviluppo facendo leva sulle capacità delle imprese dell’Emilia-Romagna.

Più critico il relatore di opposizione, Massimiliano Pompignoli (Lega), che sottolinea i problemi che affliggono il nostro territorio legati a infrastrutture, trasporti e burocrazia. “Il documento punta sulla transizione ecologica e su quello che dovremo fare da qui al 2027. Alle imprese si chiede velocità nei trasporti, nell’ottenere fondi ed eseguire le opere. Ma le imprese si scontrano con una rete infrastrutturale che non è adeguata ai tempi e a difficoltà burocratiche”. Il consigliere evidenzia anche problemi legati al dissesto idrogeologico, come il rifacimento delle spiagge in Romagna e, per l’Emilia, la ricostruzione a 9 anni dal sisma. “Sono stati concessi contributi da 6,4 miliardi di euro ma, a 9 anni di distanza, 1,4 sono ancora da destinare. “I tempi e le attese che i cittadini e le imprese scontano ancora dopo i danni, dovuti anche da altri fenomeni come le alluvioni, sono troppo elevati”.

Perplessità anche da parte del secondo relatore di opposizione, Valentina Castaldini (Forza Italia), secondo la quale “mentre per il Patto per il lavoro e il clima è stato fatto un grande lavoro di ascolto, lo stesso non è stato fatto per il Dsr. Questo documento dovrebbe essere fondamentale per le politiche future della nostra regione”. Castaldini sottolinea il rischio di marginalità che corrono molti territori, più fragili di altri, e chiede estrema attenzione a non creare diversità sociali. “Sarà necessario- continua- il coinvolgimento dei sindaci per capire come bilanciare questo documento con il Pnrr”.

“Credo sia utile accendere un faro su alcuni temi focali del documento, legato al green deal,- commenta Lia Montalti (Pd)– che sono la qualità dell’aria, l’economia circolare e il dissesto idrogeologico. Gli strumenti dati dalla programmazione saranno infatti fondamentali per incidere sul problema della qualità dell’aria che affligge il bacino padano. La trasformazione del sistema economico emiliano-romagnolo verso la circolarità può invece diventare un’opportunità di investimento, di ricerca e innovazione e di creazione di nuovi posti di lavoro. Il dissesto idrogeologico va affrontato con continuità. Infine, – aggiunge- non dimentichiamo con questa programmazione di dare spazio anche alle aree montane”.

“Abbiamo provato a individuare tutte le leve attivabili attraverso strumenti di programmazione di risorse comunitarie, nazionali e regionali- spiega infine il sottosegretario della Giunta, Davide Baruffi– il coinvolgimento degli enti locali sarà un elemento essenziale e chi non avrà la forza sarà accompagnato dalla Regione. Le strategie sono pensate non solo per le città ma anche per i territori più fragili”.

(Francesca Mezzadri)

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