E’ da maggio 2016 che il progetto fibra veloce del Comune di Pievepelago è stato sospeso, “causando difficoltà alle aziende dell’Appennino che attendono da tempo una infrastrutturazione digitale adeguata alle esigenze produttive”. Luciana Serri (Pd), prima firmataria, Enrico Campedelli, Luca Sabattini e Giuseppe Boschini (Pd) hanno chiesto alla Giunta di fare luce sul programma fibra veloce inserito nell’ambito del piano nazionale banda ultra larga che prevede l’investimento di 255 milioni di euro tra risorse statali, regionali e comunitarie per portare entro il 2020 la banda a 30 Megabit per secondo e a 100 Megabit per secondo rispettivamente nel 100% e nell’85% dell’Emilia-Romagna.
“La Giunta nel 2016 ha già sbloccato oltre 10,6 milioni di euro di fondi europei per completare, entro il prossimo quadriennio, la copertura Internet del territorio rurale” spiega Luciana Serri. “Il programma interessa 96 comuni tra i quali Riolunato e Pievepelago, entrambi oggetto di un intervento infrastrutturale che dovrà realizzare Infratel- società in house del Ministero dello Sviluppo economico- che ha appaltato a Sielte”.
Tuttavia, dopo la presentazione del progetto nel 2015, e lunghi silenzi da parte di Infratel, nel maggio 2016 il Comune di Pievepelago ha ricevuto una mail dalla società che comunicava “la temporanea sospensione del progetto di posa della fibra
in attesa di una sua ridefinizione nel piano nazionale”.
Si trattava, come sottolinea Serri, “di un intervento infrastruttrale importante, teso a lenire la condizione di sofferenza di importanti attività produttive”. I dem chiedono quindi alla Giunta di sbloccare la situazione visto che ad oggi le aziende di quell’area dell’Appennino sono costrette a operare il trasferimento dei dati nelle ore notturne quando la rete risulta meno affaticata.
(Francesca Mezzadri)
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