COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Tpl Bologna. Ex amministratore Srm Moroder in commissione Mobilità, da Si e M5s richiesta- accolta- di invitare Comune e Tper

Il manager altoatesino ripercorre le divergenze sulla proroga del servizio all’azienda di trasporto pubblico che lo hanno portato alle dimissioni. Piccinini (M5s) e Taruffi (Si): “Situazione delicata, vogliamo sentire Tper e il sindaco”. Paruolo (Pd) incalza sui costi e le scelte di investimento della società. La presidente Rontini prepara nuova audizione.

“Tper offre un servizio di trasporto pubblico a costi troppo elevati, fuori mercato, e senza un effettivo controllo sulla gestione da parte dell’amministrazione committente. Mi sono dimesso quando ho capito che la proroga del servizio a Tper non sarebbe stata negoziabile, che l’obiettivo del Comune era quello di portare a casa la proroga a ogni costo e che non ero considerato più la persona giusta per il ruolo di amministratore unico di Srm”. Lo ha spiegato l’ingegnere Helmuth Moroder, chiamato in Commissione Territorio dell’ Assemblea legislativa- alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini- per approfondire la sua decisione di lasciare la guida di Srm, l’agenzia per il trasporto pubblico del Comune e della Città Metropolitana di Bologna. Una questione, quella legata alle dimissioni di Moroder e alla gara per il Tpl bolognese, che, su richiesta dei consiglieri Igor Taruffi (Si) e Silvia Piccinini (M5s), sarà oggetto di un ulteriore esame della Commissione presieduta da Manuela Rontini, al quale saranno invitati il Comune e la stessa Tper, l’azienda di trasporto pubblico di Bologna e Ferrara. L’udienza di oggi era stata richiesta dal consigliere dem Giuseppe Paruolo per fare chiarezza sulle dimissioni del manager altoatesino e sulla proroga del bando per il trasporto pubblico nel bacino a Trasporto passeggeri Emilia-Romagna. “Ci sono questioni di merito- ha domandato oggi il consigliere Pd aprendo l’audizione- che possono essere di interesse pubblico per la collettività e le istituzioni? A partire dai numeri e dai costi di gestione di Tper, anche in confronto ad altre realtà nazionali”.

La risposta dell’ex amministratore unico di Srm è decisa: “I costi di Tper sono fuori mercato, sono troppo alti per produrre servizio di trasporto pubblico”. I costi di produzione (incluso un utile del 4%) non dovrebbero superare, secondo Moroder, gli importi di 3 euro al km per il servizio extraurbano e 4 euro al km per quello urbano. Il servizio bolognese, invece, ha un costo di 3,64 euro al km per l’extraurbano (+21% rispetto al mercato) e di 5,39 euro al km per l’urbano (+35% rispetto al mercato). Il servizio offerto da Tper, insomma, costerebbe quasi 48 milioni di euro in più all’anno rispetto al prezzo di mercato. “Davanti a questi dati, dovremmo prorogare senza colpo ferire il contratto senza negoziare e senza dunque migliorare qualità e quantità del trasporto pubblico? Io non ero d’accordo”. La posizione di Moroder non era però quella del Comune di Bologna: “Le tensioni sono iniziate verso la metà del 2018 con l’avvicinarsi della scadenza della concessione a Tpb (associazione temporanea di impresa che eroga il servizio di cui Tper è la capogruppo, ndr) prevista a fine 2020. Dopo la pubblicazione del bando in Gazzetta europea sono stato convocato e mi è stato detto in sostanza che si doveva assolutamente prorogare il servizio a Tper. La mia intenzione era allora quella di negoziare con Tper sulla proroga per capire cosa era possibile ottenere”. Nel 2010, riporta l’ex amministratore Srm, gli introiti annuali da traffico ammontavano a 49 milioni di euro, poi cresciuti a 71 milioni nel 2017 “ma senza particolari migliorie nel servizio”. L’aumento dei ricavi sarebbe stato quindi di 22 milioni (il 44% in più). Oggi quindi, a fronte di un costo complessivo di 159 milioni, Tpb incassa 171 milioni tra ricavi e compensazioni (contributi pubblici). Sempre secondo Moroder la rinegoziazione del servizio avrebbe potuto portare fino a 81 milioni di euro da utilizzare per perseguire gli obiettivi del piano urbano di mobilità sostenibile, che vale circa 87 milioni l’anno. “Avrei portato questi temi sul tavolo di negoziazione e nel bando di gara. Non mi è stata data questa possibilità e io ho gettato la spugna. Mi sono ritirato perché non volevo un braccio di ferro”.

Apprezzamento per Moroder da parte di Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle: “Di fronte a queste parole non si può rimanere indifferenti, di fronte a quello che è un servizio strategico per Bologna e sull’affidamento di un servizio che deve puntare a qualità ed efficienza”. Le dimissioni avevano suscitato perplessità nella pentastellata, proprio perché all’epoca della nomina “ci si era vantati di una nomina tecnica, di una persona rinomata e competente”. Il tema centrale, per la consigliera M5s, è quello dei costi e di un sovrapprezzo che non andrebbe di pari passo con la qualità e il miglioramento del servizio: “A rimetterci sono i cittadini e sono perplessa che proposte concrete e fattive come queste vengano ostacolate. Mi spiace che non si sia colta questa occasione di volare alto. Sarebbe utile sentire in questa sede anche il sindaco Merola e il Comune, servono spiegazioni”.

Giuseppe Paruolo del Partito democratico ha ringraziato Moroder per i dati portati in Commissione: “Sono numeri importanti su una questione che sta a cuore e che riguarda cittadini e istituzioni”. Il consigliere dem ha chiesto quindi approfondimenti riguardo alla qualità del parco mezzi e sulle politiche di acquisto, su come avviene la scelta degli investimenti e l’autonomia di Tper sulle politiche scontistiche e sull’integrazione tariffaria, e sugli investimenti obbligazionari per reperire finanziamenti.

Anche Igor Taruffi di Sinistra Italiana ha chiesto di convocare Palazzo D’Accursio e approfondire la questione in una seduta di commissione specifica: “Le riflessioni di Moroder sollevano questioni delicate, bisogna sottoporre le sue argomentazioni al Comune”. Per il consigliere Si i temi centrali sono il “rapporto tra controllore e controllato” e dei costi fuori mercato di Tper. “Noi come Regione abbiamo una quota in Tper e ci mettiamo risorse, è opportuno convocare una nuova commissione anche per toccare la questione del servizio ferroviario metropolitano”. La richiesta è stata accolta dalla presidente Rontini, che ha sottolineato come il “tema sia di forte interesse pubblico”.

L’assessore ai Trasporti Raffaele Donini ha ricordato a Moroder che la Regione “cede responsabilità” alle agenzie di mobilità (che nel caso di Bologna sono di emanazione di Comune e Città metropolitana) e dunque non ha competenze dirette, “anche se non sarei stato refrattario a una sua richiesta di colloquio. Noi come soci di Tper chiediamo alla società di entrare nel merito. A livello regionale siamo un’eccellenza per quanto riguarda le ferrovie, ma dobbiamo cogliere sfide sulla gomma”.

(Giulia Paltrinieri/Marco Sacchetti)

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