Ha avuto il via libera la delibera della Giunta “Documento ricognitivo e programmatico delle attività inerenti la mobilità sostenibile ‘Mobilità sostenibile – Programmazione 2022-2025 per la transizione ecologica’”. Il disco verde lo ha dato la commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro. La maggioranza ha votato compatta a favore, mentre la minoranza, che in precedenza aveva criticato questo documento che aggiorna il Prit (Piano regionale integrato dei trasporti), ha espresso voto contrario.
Michele Facci (Lega) ha parlato “di un documento che non tiene in alcuna considerazione le osservazioni fatte dalla stessa Regione in un documento programmatorio dello scorso giugno, in cui si parlava espressamente della diffidenza che la pandemia aveva generato nell’uso del TPL (trasporto pubblico locale) e della necessità di azioni specifiche per ripristinare la fiducia dei viaggiatori”. Oltre alla critica di metodo, il consigliere leghista è entrato nel merito del documento, denunciando un’evidente distonia nei valori riportati. “Se, ad esempio, guardo i numeri del tram di Bologna- ha specificato il consigliere- leggo nella premessa uno stanziamento di 731 milioni da fondi PNRR, mentre nello schema finale vedo un impegno rispettivamente di 151 milioni e 222 milioni per entrambe le linee”. Analoghe incongruenze, poi, Facci le denuncia tra questo documento e la nota di aggiornamento al DEFR. “Per l’elettrificazione delle linee ferroviarie- continua il consigliere bolognese- nella nota al documento di economia e finanza si parla di 40 milioni, mentre qui si riporta uno stanziamento di 58 milioni. Stesso discorso, poi, per i passaggi a livello: in un documento si riporta la cifra di 16,5 milioni, mentre in questo è inserito l’impegno per 19 milioni”.
Nel sottolineare come anche questo documento sancisca la sperequazione fra utenti del trasporto pubblico locale a seconda dei territori, Facci cita le integrazioni/facilitazioni tariffarie predisposte dalla Regione per la modalità treno-trasporto urbano, criticando il fatto che nulla viene riconosciuto a chi, ad esempio, “arriva in città con il trasporto pubblico locale su gomma”.
Ulteriori critiche il consigliere leghista le riserva alla parte del documento che tratta la mobilità ciclabile: “In via generale si tratta solo un manifesto critico contro l’uso del mezzo privato; inoltre, la ciclabilità urbana prevede di attrezzare e utilizzare piste ciclabili in sede promiscua, scelta rischiosa perché si pone poca attenzione alla sicurezza”.
L’assessore ai Trasporti e infrastrutture, Andrea Corsini, preannunciando un’ulteriore ricognizione per verificare eventuali discrepanze nei numeri, aveva spiegato nella scorsa commissione che si tratta di un “atto di ricognizione sugli investimenti per la mobilità sostenibile legato all’approvazione del Prit (Piano regionale integrato dei trasporti). Sono interventi già pianificati”. Il programma può contare su 3,6 miliardi, di cui 1 dalla Regione, investiti in progetti sul Trasporto pubblico locale su ferro e gomma, trasporti filoviari, infrastrutture ferroviarie, mobilità ciclabile.
Fra i punti principali si segnalano l’aumento delle merci trasportate su ferro, con i progetti già concretizzati della Pontremolese, la ferrovia per il porto di Ravenna e la previsione della Regione per la bretella ferroviaria Dinazzano-Marzaglia. L’obiettivo è di aumentare del 30% il trasporto merci su ferro. Le Ferrovie regionali, inoltre, elettrificheranno entro il 202, le tre linee reggiane. Il parco rotabile ferroviario vedrà l’acquisto di nuovi 12 treni, oltre agli 86 già acquistati. Due progetti per il servizio ferroviario prevedono quello metropolitano di Bologna (Sfm) con 250 milioni finanziati e progetti approvati e il Metro mare sulla costa riminese, mentre si lavora per il terzo lotto funzionale (Riccione-Cattolica) e, per il futuro, sulla Ravenna-Rimini.
Per la gomma, nei prossimi tre anni ci sarà la sostituzione di 700 bus che diventeranno 2.000 nel 2033 (elettrici e a metano).
La mobilità ciclabile, grazie ai fondi del Pnrr, potrà completare le due ciclovie nazionali Vento e Sole (20 milioni) e c’è anche l’obiettivo di portare al 20% la percentuale di chi usa la bicicletta (oggi al 10%).
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(Gianfranco Salvatori e Luca Boccaletti)