Con un’interrogazione, rivolta al governo regionale, Silvia Piccinini dei Cinquestelle racconta la disavventura di due ragazze marchigiane.
Alle due giovani (entrambe disabili), si legge nell’atto ispettivo, in partenza per l’Irlanda dall’aeroporto di Bologna non sarebbe stata data la possibilità, dalla compagnia area dalla quale avevo acquistato il biglietto del volo, di imbarcarsi sull’aeromobile.
La consigliera spiega che, da quanto affermato dalle due ragazze su un social network, i funzionari della compagnia aerea avrebbero impedito alle due giovani di volare adducendo tre motivazioni: problemi collegati alle batterie delle carrozzine, preoccupazione per la posizione che le due donne avrebbero dovuto assumere sull’aereo e dubbi su dei documenti che sarebbero dovuti arrivare alla compagnia in anticipo. Hanno però chiarito le due donne che “le batterie avevano ricevuto l’approvazione per volare dalla compagnia aerea, mentre sulla posizione in aereo, di solito viaggiamo stese, eravamo comunque disposte anche a stare sedute e per quanto riguarda la documentazione in anticipo non ci hanno saputo dire chiaramente che cosa avremmo dovuto mandare”. Le ragazze convinte che i problemi arrivavano dalla compagnia aerea, rimarca la pentastellata “hanno però scoperto il giorno dopo, prenotato un altro volo con un’altra compagnia, che l’impedimento veniva (anche) dall’aeroporto”.
Piccinini, nel rilevare che “quanto accaduto sembra dimostrare il fallimento delle politiche d’inclusione e delle attività volte a rendere l’aeroporto di Bologna accessibile a tutti”, chiede all’esecutivo regionale “se non ritenga opportuno formalizzare delle scuse alle due sorelle”. La consigliera sollecita inoltre la Giunta “a richiamare i vertici della società che gestisce l’aeroporto a un maggiore rispetto dei diritti delle persone con disabilità”.
(Cristian Casali)