La Regione dia spiegazioni sulla variazione dell’orario dei treni sulla tratta Vignola-Bologna che sarebbe avvenuta senza consultare i viaggiatori e l’associazione dei pendolari e che provocherebbe disagi.
A chiederlo è la consigliera Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia). La capogruppo vuole sapere se “sia stata consultata in qualche modo l’utenza, anche attraverso le associazioni esistenti, da sempre propositive in un’ottica di miglioramento del servizio”, e se la giunta “intenda intervenire nel merito per apportare le modifiche necessarie all’attuale orario della linea Vignola-Bologna”.
L’associazione “In Prima Classe per Bologna Vignola” scrive sul proprio sito “che da lunedì 16 settembre verrà ripristinato il treno della linea suburbana Vignola-Bologna. Fra le novità più importanti compare il cambio degli orari: in particolare, il treno che in passato arrivava alla stazione di Bologna alle 07:44, da lunedì 16 settembre arriverà alle ore 07:59, quindi posticipato di 15 minuti”. La modifica, già denunciata nel 2023, aveva scatenato “la rabbia di molte famiglie con figli che vanno a scuola a Bologna e rientrano a Vignola”. La consigliera sottolinea come nei “vari incontri tra Regione, Città Metropolitana di Bologna, associazioni per le linee Bologna-Porretta e Vignola-Bologna, la discussione si sarebbe sostanzialmente limitata a una semplice presentazione dei nuovi orari” e la richiesta di chiarimenti da parte dei pendolari avrebbe avuto come risposta che l’impatto dei nuovi orari sarebbe stato minimo”. In realtà, conclude Marta Evangelisti, “l’arrivo in stazione alle ore 7:59 comporta l’impossibilità da parte degli studenti di rispettare l’orario di entrata nelle rispettive scuole, costringendo l’utenza a prendere il treno precedente che parte da Vignola alle 6:20 e arriva a Bologna Centrale alle 7:20 e il disagio interesserebbe verosimilmente anche studenti e pendolari che si recano a Casalecchio di Reno”. Si avrebbe così un aumento del traffico privato e, da un sondaggio dei pendolari, è emerso che per il 65% “i nuovi orari comporterebbero un peggioramento dell’organizzazione lavorativa”.
(Gianfranco Salvatori)