La realizzazione di un’idrovia nel ferrarese e i suoi possibili impatti sul territorio sono oggetto di un’interrogazione di Giancarlo Tagliaferri (Fdi). “Negli ultimi 5 anni per il progetto dell’idrovia sono state realizzate opere per 58 milioni di euro”, scrive il consigliere ricordando inoltre i due progetti europei di cui è beneficiaria la provincia di Ferrara per lo sviluppo delle Reti Transeuropee dei Trasporti: il primo sui lavori di adeguamento dell’idrovia ferrarese e collegamento con il sistema idroviario padano-veneto (per un importo complessivo di 40 milioni di euro) e il secondo sullo studio per la rimozione delle strozzature nella città di Ferrara. “Dal 2014 le risorse per il completamento dell’idrovia sono state trasferite alla Regione Emilia-Romagna che ogni anno mette a disposizione dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile gli importi per i singoli lotti per renderla navigabile”, sottolinea Tagliaferri. Il consigliere- pur riconoscendo che quello dell’idrovia è un tipo di trasporto poco inquinante rispetto al trasporto su gomma in particolare- rimarca tuttavia “l’insostenibilità” del progetto sul territorio regionale che lo rende “irrealizzabile”.
L’idrovia sarebbe insostenibile sotto diversi punti di vista: in primis, ambientale (“per mantenere funzionali i 70 chilometri del tratto ferrarese bisognerebbe prelevare dal Po una portata che potrebbe risultare critica agli effetti dell’equilibrio ambientale”), poi dal punto di vista economico (“l’intero sistema idroviario padano-veneto, con i suoi 500 chilometri circa, non è paragonabile a quello di altre nazioni come ad esempio il Senna Nord con un totale di 30 mila chilometri di percorribilità), per gli operatori commerciali che lo dovrebbero utilizzare e pure dal punto di vista turistico (“le piccole imbarcazioni a basso impatto ambientale mal si integrerebbero con le grandi navi per fini commerciali”). Senza contare, aggiunge il consigliere, i disagi che un progetto del genere causerebbe nella città di Ferrara, “con i faraonici costi di realizzazione e di eventuale manutenzione per garantirne la navigabilità”. Tagliaferri chiede quindi alla Giunta come considera quest’opera “che non trova interesse commerciale ma solo enormi, forse insormontabili, problemi di realizzazione” e quali saranno i tempi di compimento, oppure, “nel caso non venga mai realizzata, come si giustificheranno i fondi già ricevuti dall’Unione europea“.
(Francesca Mezzadri)


