COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Trasporti. In Commissione la presidente di Tper spiega i motivi del ricorso al mercato obbligazionario

Pd soddisfatto delle motivazioni anche se “in futuro sarebbe meglio un confronto preventivo”. Per il M5s i soci pubblici “avrebbero potuto fornire le garanzie necessarie”

Questione di garanzie. Questa è la motivazione che la presidente di Tper ha fornito ai consiglieri regionali che le chiedevano conto, durante l’audizione odierna in commissione Ambiente, territorio e mobilità, dell’entrata nel mercato obbligazionario della società di trasporto pubblico finalizzata al reperimento di capitali da destinare a investimenti (200 milioni per materiale rotabile, adeguamenti tecnologici e nuove infrastrutture). Sì perché, stando alle spiegazioni riportate dalla numero uno di Trasporti per l’Emilia-Romagna (Tper), “ottenere 95 milioni di euro (questa è la cifra che le obbligazioni hanno portato nelle casse della partecipata, ndr) a tasso fisso dell’1,85 per cento per sette anni attraverso un prestito bancario avrebbe comportato da parte dei soci (tra cui spiccano la Regione e il Comune di Bologna, ndr) l’emissione di garanzie che sarebbero ricadute sui loro bilanci”. Lo strumento finanziario utilizzato invece “non ha alcun impatto- ha continuato- sui soci, sull’assetto azionario e sullo statuto dell’Azienda”.

La questione risale allo scorso luglio quando, a seguito dell’annuncio di Tper dell’entrata nel mercato obbligazionario, in Assemblea legislativa il Partito Democratico aveva presentato prima un’interrogazione (per conoscere le motivazioni alla base dell’avanzo di bilancio di oltre 15 milioni) poi la richiesta di audizione della presidente. “Ci sono state date delle spiegazioni- ha specificato il consigliere primo firmatario dell’interrogazione- e abbiamo compreso che alla base di questa decisione c’è una questione di garanzie che grazie alle obbligazioni non devono essere fornite perché la valutazione degli investitori non si basa sugli utili ma sulla solidità dell’azienda. Certo per il futuro sarebbe meglio poter intervenire, poter discutere, dare spiegazioni prima dell’effettiva messa in pratica del piano”

Il Movimento 5 stelle ha espresso insoddisfazione per le informazioni ottenuta dalla presidente di Tper. Il ricorso al mercato obbligazionario, infatti, continua a piacere poco ai pentastellati “perché Tper è un’azienda con soci pubblici che avrebbero potuto dare le garanzie necessarie per ottenere il prestito bancario”.

Nello specifico. È stato il direttore di Tper a mettere i paletti sui due metodi di finanziamento citati dai consiglieri: “Non sono strumenti finanziari confrontabili- ha ribadito- comunque per un prestito bancario di 95 milioni di euro allo stesso tasso di interessi i soci avrebbero dovuto dare garanzie senza le quali il tasso sarebbe salito al 4-5 per cento. È un prestito che è molto vicino al capitale netto dell’intera società, 110 milioni”. Le obbligazioni sono state collocate sulla borsa di Dublino.

(Andrea Perini)

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