Fermare le modifiche ai regolamenti europei previste nel “pacchetto mobilità” in discussione in Commissione europea. Questo è l’indirizzo che l’Assemblea legislativa ha indicato all’esecutivo regionale dando via libera alla risoluzione presentata da Igor Taruffi e Yuri Torri di Sinistra Italiana e da Silvia Prodi del Gruppo Misto. A favore della risoluzione si sono espressi Partito democratico, Sinistra italiana e Silvia Prodi, per quanto riguarda la maggioranza mentre tra le opposizioni l’appoggio è arrivato dal Movimento 5 stelle. Astenuti invece la Lega nord, Fratelli d’Italia e Michele Facci del gruppo misto-Mns.
L’atto impegna l’esecutivo a sensibilizzare i parlamentari nazionali ed europei sulle modifiche ai regolamenti europei (561/2006 e 1073/2009), che la Commissione sta discutendo, previsti nella seconda parte del ‘Pacchetto mobilità’ (Mobility Package), e sulle quali “le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali del settore del trasporto pubblico locale (Tpl) e autonoleggio (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Fna)- ha ricordato Taruffi (Si) in Aula- hanno scioperato il 21 gennaio scorso”.
Per Taruffi il peggior pericolo che comporterebbe l’approvazione delle modifiche, per quanto riguarda il regolamento europeo 516/2006 (‘Regolamento per la disciplina dei tempi di guida e di riposo del personale viaggiante dell’autotrasporto merci e di persone‘), sarebbe “l’aumento esponenziale delle ore di guida e una compressione delle ore di riposo del personale addetto, il cui effetto ricadrebbe non solo sui conducenti, a causa dell’evidente deterioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro, con un innalzamento inaccettabile della percentuale di rischi relativi per la salute e la sicurezza, ma anche sugli utenti del servizio e gli utenti della strada”.
La modifica del regolamento europeo 1073/2009 (‘Norme comuni per l’accesso al mercato internazionale dei servizi di trasporto effettuati con autobus‘) invece “provocherebbe la soppressione del requisito di stabilimento (sede amministrativa e operativa nello Stato membro in cui vengono prestati i servizi, ndr)- ha motivato Taruffi in Assemblea durante la presentazione dell’atto- sia per servizi regolari che occasionali. Perciò nel settore del trasporto viaggiatori si creerebbero le stesse distorsioni della concorrenza già presenti nel trasporto merci, con dirompenti effetti per l’intero segmento di attività del trasporto di persone, urbano, extraurbano e turistico”. Non solo, anche l‘introduzione del parametro chilometrico è stato criticato da Taruffi: “In Italia, infatti, il nuovo limite proposto di 100/120 km orari rappresenta la maggior parte del servizio stradale di trasporto persone”. E ha continuato: “In più il nuovo regime autorizzatorio determinerebbe una sovrapposizione con i servizi di Tpl, soggetti non solo a regole diverse ma anche a regolamentazione e compensazioni differenti nell’ambito di contratti di servizio pubblico. Infine la completa liberalizzazione delle operazioni di cabotaggio per i servizi regolari, attraverso la soppressione del vincolo della loro effettuazione unicamente nell’ambito di un servizio internazionale, provocherebbe una deregolamentazione completa del mercato, spingendo gli attori interessati sia verso una concorrenza sleale sia verso il cosiddetto ‘dumping sociale'”.
(Andrea Perini)