La notizia riportata dalla stampa locale di Piacenza secondo la quale una signora ottantacinquenne sarebbe stata multata da un controllore di autobus per aver obliterato il biglietto dalla parte sbagliata è al centro di un’interrogazione presentata in Regione da Giancarlo Tagliaferri (Fdi).
Il consigliere ricorda come uno dei principali problemi del trasporto pubblico locale sia rappresentato dai mancati introiti dovuti all’elusione del pagamento del biglietto da parte di un numero elevato di utenti, spesso extracomunitari, che si trincerano dietro la mancanza di documenti di identità personale e la declinazione di false generalità o dietro il non avere fissa dimora o, addirittura, inscenano atteggiamenti violenti e intimidatori nei confronti dei controllori per non essere multati. “Al fine di rafforzare i controlli sui mezzi di trasporto pubblico ed emanare provvedimenti atti a contrastare il mancato pagamento dei biglietti- sottolinea il capogruppo- proprio la scorsa settimana, in fase di approvazione della manovra di assestamento al bilancio di previsione della Regione per il 2018, ho presentato un emendamento accolto dalla Giunta e votato dall’Assemblea legislativa”. Alla luce di tale emendamento – sottolinea l’esponente di Fdi – quanto accaduto sul bus di Piacenza appare come una vera e propria beffa nei confronti degli utenti corretti.
Da qui l’iniziativa di Tagliaferri, che chiede alla Giunta regionale “se non si ritenga doveroso sollecitare la società SETA a valutare il rimborso della sanzione comminata alla signora, in considerazione del fatto che il possesso del biglietto e la sua obliterazione, ancorché errata, sono prova di assoluta buona fede, e se non si consideri necessario sensibilizzare i controllori pubblici a mostrare maggiore comprensione nell’attività di controllo verso i passeggeri più deboli (anziani, disabili, malati)”. Inoltre, domanda all’esecutivo regionale “a quanto ammontino i mancati introiti della società SETA derivanti da infrazioni elevate a passeggeri le cui generalità si siano dimostrate false o impossibili da verificare o che siano risultati insolventi”.
(Luca Govoni)