Aumentare il livello di sicurezza dei convogli ferroviari a fronte del preoccupante aumento delle aggressioni a ferrovieri e viaggiatori registrato nell’ultimo periodo. Con tre distinte risoluzioni l’Assemblea affronta il problema sicurezza dei convogli ferroviari con tre distinte risoluzioni a firma Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia), Federico Amico e Igor Taruffi (ER Coraggiosa) nonché Michele Facci (Lega).
Se le premesse dei documenti in discussione risultano praticamente coincidenti, diverse sono le conclusioni dei tre atti di indirizzo: per la Lega il problema può essere mitigato garantendo la gratuità del trasporto pubblico anche ai militari in aggiunta a quanto già concesso agli appartenenti alle Forze dell’ordine, mentre Fratelli d’Italia auspica, attraverso un’interlocuzione con Tper e Trenitalia, la messa in campo di progetti di prevenzione particolarmente rivolti al fenomeno delle baby gang e l’utilizzo esteso di nuove tecnologie di sorveglianza. Nell’atto di indirizzo di ER Coraggiosa, invece, ci si riferisce specificamente al “Protocollo per la promozione della sicurezza nel processo di sviluppo del trasporto pubblico locale e regionale”, che prevede misure di sistema e interventi specifici volti a monitorare e migliorare la sicurezza dei lavoratori, contrastare il fenomeno delle aggressioni e il senso di insicurezza dei viaggiatori attraverso un confronto continuo fra organizzazioni sindacali, Prefetture, Province e Comuni con stazioni ferroviarie allo scopo di attivare specifici servizi volti a prevenire gli atti di violenza e aggressione al personale del trasporto pubblico locale e regionale coordinando i Servizi di Polizia Locale con la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri e potenziando contestualmente il controllo del territorio, il contrasto di atti vandalici e altri comportamenti criminosi”.
Luca Cuoghi (Fdi) ha ricordato come si stimino “in 2/3 episodi giornalieri i fenomeni violenti ai danni del personale viaggiante denunciati dai sindacati”. Per l’esponente di Fratelli d’Italia è quindi arrivato il momento di intervenire concretamente e “valutare la bontà dei progetti di bodycam per i controllori a fronte della disponibilità garantita anche da Tper”.
Michele Facci (Lega) ha invece sottolineato come il tema della sicurezza nel trasporto pubblico locale “sia stato ampiamente sottovalutato dalla Regione nonostante vi siano situazioni ai limiti della sostenibilità”. Il disinteresse della Regione sul tema sicurezza, per il leghista, sarebbe poi testimoniato dalla costante carenza di fondi allocati negli ultimi anni: “Nel 2020 lo stanziamento era di oltre 800mila euro, calati a 592mila nel 2021 e ridotti a 496mila euro nel 2022”. Dando atto di come i tre atti di indirizzo in discussione siano abbastanza simili, Facci sottolinea però “il differente giudizio che evidentemente viene dato al fenomeno e per questo la Lega propone la gratuità del trasporto pubblico locale anche ai militari così come avviene in altre Regioni italiane per un addendum di ausilio al personale viaggiante in caso di bisogno”.
Giancarlo Tagliaferri (Fdi) ha invece richiamato la Regione alle proprie responsabilità e a non lasciare solo il governo, “che ha riportato i poliziotti all’interno dei convogli ferroviari”. Per Tagliaferri “la Regione non può nascondersi dietro l’esclusività nazionale per i temi di ordine pubblico e ciò è testimoniato anche dal fatto che l’ufficio sicurezza regionale è direttamente afferente al presidente della Giunta Bonaccini”. Andando nel concreto, poi, l’esponente di Fratelli d’Italia richiama la necessità di elaborare specifici progetti con Polfer, che, attraverso anche l’utilizzo di sistemi di sorveglianza e allarme, prevengano i fenomeni violenti legati soprattutto alle babygang.”
Per Federico Amico (ER Coraggiosa) diverse iniziative messe in atto negli ultimi tempi “stanno già garantendo risultati positivi, mentre occorre rilevare come nelle risoluzioni proposte dal centrodestra non si tenga conto delle azioni in carico ai sindaci o alle organizzazioni dei lavoratori”. Per Amico, l’approccio sistemico e globale al tema deve indirizzare al governo le azioni di sicurezza nelle stazioni ferroviarie così come del turnover del personale preposto alla sicurezza, senza dimenticare quanto stanno già facendo le aziende di trasporto con i nuclei sicurezza presenti a bordo binario e nei vari ambiti delle stazioni.
Silvia Zamboni (Europa Verde) ha sottolineato come il tema sia all’attenzione di alcune forze politiche da molto tempo e di come i fenomeni di violenza siano soliti “moltiplicarsi con l’arrivo della stagione estiva”. Per Zamboni la sicurezza del trasporto pubblico locale è imprescindibile “perché senza un trasporto sicuro non è pensabile promuovere realmente il trasporto pubblico locale”. Per la capogruppo di Europa Verde, quindi, è da perseguire con forza il dispositivo messo in campo fino ad ora che si incentra anche sulla control room regionale che utilizza sistemi di sorveglianza avanzati”.
Simone Pelloni (Lega) ha ricordato come, immediatamente prima dell’episodio di aggressione al capotreno sulla Bologna-Vignola, si era svolto un episodio di occupazione di un convoglio “e probabilmente la sottovalutazione di quel primo episodio ha contribuito alla successiva aggressione. Il fatto che si discuta di tre atti di indirizzo è la testimonianza di come questo tema sia percepito come un problema e quindi auspico che tutte le misure proposte vengano accolte”.
Luca Sabattini (Pd) ha confermato una volta di più l’importanza del tema sicurezza “che però è un tema che la Regione ha già affrontato intervenendo anche in altri contesti, soprattutto quelli sociali e culturali, per ridurre un’aggressività sicuramente aumentata negli ultimi anni”. Per il dem sono svariate le azioni messe in campo per garantire la sicurezza del Tpl ed è doveroso “agire su tutte le leve a nostra disposizione, fermo restando che il tema ordine pubblico, come prescritto dall’articolo 117 della nostra Costituzione, è di esclusiva competenza statale, mentre la polizia locale di ambito regionale ha competenze squisitamente amministrative. Occorre una visione realmente sistemica, avendo ben chiaro chi deve fare cosa sia da un punto di vista strumentale sia di organici”.
(Luca Boccaletti)