Fare chiarezza sui “voli notturni in fascia di divieto che compaiono nel programma dei voli dell’aeroporto Marconi di Bologna”, per sapere quali iniziative intenda intraprendere la Giunta per frenare la crescita incontrollata dei voli cargo, a che punto è il nuovo studio Ausl di Bologna sull’impatto dell’attività dell’aeroporto Marconi sulla salute dei residenti che doveva essere ultimato entro aprile 2023, “ma di cui ancora non si sa nulla”.
Sono le richieste di Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde, in una dettagliata interrogazione discussa in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta dalla vice presidente Nadia Rossi. A Zamboni, ha risposto l’assessore alle Infrastrutture e trasporti, Andrea Corsini.
Zamboni ha ricordato che l’interrogazione è del 12 maggio, prima dell’accordo sui voli notturni – a patto che non sorvolino la città – e dell’audizione delle associazioni che hanno avanzato una petizione contro il disturbo e anche dell’accordo con Ryanair che annuncia nuovi voli (770 settimanali). Europa Verde sa che ci sono benefici economici. Noi oggi sollecitiamo lo studio Ausl (sarebbe dovuto essere presentato entro aprile 23, ma di cui non si sa niente). Un primo studio aveva evidenziato, soprattutto nel quartiere Navile, l’uso di ansiolitici e disturbi dell’apparato uditivo, con un impatto negativo sulla salute. Pur essendoci il divieto di volo, però, quelli nella fascia 23-06, risultavano già programmati. Per i cittadini, poi, a peggiorare le cose c’è l’intensificazione dei voli cargo. Nel Piano nazionale aeroporti, Bologna non è previsto come scalo cargo, anche se oggi è l’aeroporto con più traffico cargo. Secondo lo studio Enav, che indica come modificando il decollo con una virata più bassa si abbiano benefici sull’inquinamento, la vera soluzione per il rumore – decolli e atterraggi da e per Bargellino – è evitare il sorvolo”.
L’assessore Corsini ha affermato che “per i voli notturni in fasce di divieto, in realtà non esiste un divieto assoluto. Sono previste restrizioni operative nella fascia 23-6: sono vietati il decollo dalla pista 12 e gli atterraggi sulla 30. Ci sono deroghe in caso di condizioni meteo che limitano la capacità operativa (visibilità, vento, maltempo, limiti infrastrutturali, sicurezza). Ma il documento è stato modificato con ordinanza Enac per l’uso delle piste: dalle 6 alle 23 i decolli avvengono dalla pista 30, dalle 23 alle 6 decolli su pista 30, dalle 23 alle 6 gli atterraggi sono sulla pista 12″. Sono previste sanzioni da 500mila euro fino a un massimo di 20 milioni. Le legge regionale, poi, punisce con 2 milioni l’esercente dell’aereo che, sulla base dei dati delle rilevazioni sonore le superi. I proventi vano ai Comuni”. Voli cargo e inquinamento: “Da 1064 nel 2019 – ha ricordato l’assessore – si è passati a 1648 nel 2022. Nessun cambiamento per i dati sul rumore: 63,5 decibel nel 2021, 63,6 db nel 2022. I voli cargo, nel 2022-23, sono circa il 3% di tutti i voli. La commissione aeroportuale, presieduta da Enac, con Regione, Arpae, Comune di Bologna, valuta le misure di gestione del rumore per limitare l’impatto acustico”. Riguardo allo studio Ausl sull’impatto acustico, nel 2017-18 sono stati eseguiti due studi per il profilo di salute di chi abita in aree vicino all’aeroporto. Ma occorre comparare i dati sanitari con le mappe isofoniche (definiscono come il suono viene percepito) dell’aeroporto. Lo studio sarà completato a breve quando ci saranno le nuove mappe”.
Zamboni si è detta insoddisfatta “riguardo allo studio Ausl, perché l’aeroporto non consegna le mappe”. La consigliera, nell’interrogazione, ha chiesto “se corrisponda al vero che i voli notturni in fascia di divieto vengono annunciati e compaiono nel programma dei voli del Marconi con giorni di anticipo, ergo non sono autorizzazioni concesse per ragioni contingibili e urgenti (ATC) e a quanto ammontano per volo le penalità a carico delle compagnie aeree per sforamento del divieto di voli notturni”. Un altro quesito vuole conoscere “se il legame tra l’esplosione del traffico merci dell’aeroporto Marconi e l’incremento dell’inquinamento acustico generato, soprattutto con i voli notturni, sia stato affrontato in sede di Commissione aeroportuale, di cui la Regione Emilia-Romagna fa parte, e quali siano state le valutazioni; in caso contrario, se la Giunta intenda porre il problema all’attenzione della Commissione”. La Regione, poi, dica “quali iniziative intenda intraprendere la Giunta per frenare la crescita incontrollata dei voli cargo dell’aeroporto Marconi di Bologna, in linea con l’obiettivo di graduale “phase out” previsto dalla proposta di Piano Nazionale degli Aeroporti ai fini della “riconciliazione con l’ambiente e con il territorio”. Infine, Zamboni vuole sapere “a che punto è il nuovo studio Ausl di Bologna sull’impatto dell’attività dell’aeroporto Marconi sulla salute dei residenti più impattati che doveva essere ultimato entro aprile 2023”.
(Gianfranco Salvatori)