COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Treni. Proteste Pd e M5s su nuovi orari Trenitalia Romagna-Bologna. Bagnari pretende “scelte condivise”; Bertani critica la Regione/ foto

Donini in Aula: “Pronti a chiedere l’immediata applicazione del vecchio orario finché Rfi non completa velocizzazione Bologna-Ravenna”

I disagi dei pendolari approdano in Assemblea legislativa con due interrogazioni a risposta immediata presentate da Partito democratico Movimento 5 stelle. Scelte condivise con i territori e “non prese sulla loro testa”, che non penalizzino le piccole stazioni, “visto che ad oggi molte fermate sono state soppresse”, ma che vadano incontro alla richiesta, per cui è stato creato il nuovo orario, di riduzione dei tempi di percorrenza dei viaggi da e per Bologna. Richieste che si sono levate dal Dem Mirco Bagnari e dal Cinque stelle Andrea Bertani anche se con toni, nei confronti dell’esecutivo, differenti.

“Dobbiamo pretendere- ha manifestato Bagnari- che il gestore dei servizi non faccia scelte sulla testa dei territori. Per abbattere i tempi di percorrenza non si devono cancellare le fermate: così siamo capaci tutti a efficientare i servizi. Ai tagli vanno aggiunti i costanti ritardi dei nuovi treni. Il gestore deve fare le scelte per erogare un servizio migliore ai pendolari, cittadini e territori e non sulla loro testa”.

Bertani ha invece puntato il dito contro la Regione: “Non credo che il nuovo orario non sia stato ‘bollinato’ dalla Giunta. Non doveva scoprire sulla pelle dei pendolari che non funzionavano. I tempi più brevi di percorrenza piacciono a tutti ma non devono essere né una scusa per tagliare fermate né un miraggio. Vorrei ricordare all’assessore Donini che esistono pendolari anche nelle piccole stazioni e che la Romagna non termina a Rimini ma va oltre. Ci dicono che da marzo verranno rimodulati i Frecciabianca trasformandone molti in Frecciarossa: sono treni che i pendolari utilizzano. Se non ci saranno più, i pendolari si riverseranno sui regionali andando a creare ancora più affluenza su quei convogli”.

Il nuovo orario dei treni è in vigore da domenica 8 dicembre 2018 e sta causando malumori tra pendolari e studenti delle stazioni intermedie fra Imola e Bologna e fra queste e le località a est di Forlì o lungo la Castelbolognese-Ravenna, come nel caso di Godo, o fra Ravenna e Rimini, come a Classe.

“Sia chiaro- ha specificato l’assessore Raffaele Donini- che la Regione non ha certo l’attitudine a spendere tre milioni di euro in più per creare problemi in più al territorio. Sono emerse alcune criticità per la soppressione di alcune fermate intermedie e alcuni problemi riguardanti le coincidenze con l’uscita degli studenti di alcuni istituti scolastici, quest’ultimi affrontati e risolti con servizi sostitutivi su gomma. Quando si sono accertate le prime criticità ho chiesto e ottenuto che si istituisse un coordinamento tecnico permanente tra Trenitalia, Regione, Comuni e territorio Ravennate, Ferrarese, Città Metropolitana e azienda di trasporto pubblico per valutare quali correttivi immediati apportare al nuovo orario. Sulla linea Ravenna-Ferrara non era stata richiesta alcuna modifica: pensiamo che nelle prossime settimane si possa ripristinare la quasi totalità delle relazioni contenute nel precedente orario”.

L’assessore ha chiuso rimarcando: “Siamo anche disponibili, nel caso in cui le criticità non si risolvessero rapidamente, a richiedere a Trenitalia l’immediata applicazione del vecchio orario confidando di realizzare l’obiettivo della velocizzazione della linea Ravenna-Bologna nel momento in cui saranno effettuati i necessari investimenti infrastrutturali sulla linea da parte di Rfi, investimenti contenuti nei contratti di programma con lo Stato per i quali abbiamo già richiesto l’assoluta priorità”.

L’interrogazione a risposta immediata del Pd è stata firmata da Mirco Bagnari, Paolo Calvano, Nadia Rossi e Francesca Marchetti. L’atto dei Cinque stelle da Andrea Bertani.

(Andrea Perini)

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